Motiv.e la prima Yamaha con quattro ruote

Secondo il quotidiano economico giapponese Nikkei, nel 2019 la Yamaha farà il suo esordio nel mondo delle quattroruote con due nuove vetture la Motiv.e e la Motiv

La nota casa motociclistica ha deciso di mettere in produzione una piccola quattro ruote con solo due posti che punta direttamente a contrastare il dominio della naturale rivale Smart.

Da loro analisi pare che sia in crescita la domanda di vetture supercompatte a ridotto impatto ambientale per percorrere brevi distanze, ideali per le città.

La strategia del colosso giapponese delle due ruote è iniziata con la presentazione della prototipo Motiv (e Motiv.e in versione elettrica) esposta al Salone di Tokyo del 2013 che verrà prodotta con motore termico ed elettrico. I propulsori a benzina verranno fabbricati direttamente dalla Yamaha mentre quelli elettrici acquistati sul mercato

Il concept iniziale, sviluppato dal famoso ingegnere sudafricano Gordon Murray all’inizio del secolo, si distingueva per l’adozione di un innovativo sistema produttivo chiamato “iStream” derivato dall’esperienza maturata da Murray su vetture supersportive e monoposto, basata sulla drastica riduzione dei tempi di lavorazione e assemblaggio, grazie al ricorso di una speciale “gabbia”, ovvero un telaio di tubi d’acciaio configurabile a secondo delle diverse esigenze, in cui trova alloggiamento una monoscocca parzialmente realizzata in fibra di vetro, unita a pannelli in materiali compositi che garantiscono semplicità costruttiva, rigidità strutturale e sicurezza. Tale processo garantirebbe investimenti contenuti e una riduzione del peso totale tra il 20-25% ed inoltre un forte contenimento degli impianti produttivi con una riduzione di addirittura l’80% dei costi di assemblaggio

Nella sua storia, la Yamaha si è sempre principalmente dedicata alle due ruote, la Motiv quindi, segna il suo debutto nella progettazione e produzione di automobili, anche se in passato si era già occupata di motori poi montati su Toyota 2000GT e Celica, Ford Taurus SHO e Lexus LFA, oltre ad aver avuto varie collaborazioni con la Volvo

Motiv nasce quindi come una piccola vettura a trazione posteriore perfetta per districarsi nel traffico cittadino, con conseguente vantaggio nella facilità di parcheggio. Rispetto alla progenitrice concept car T25, la Motiv abbandona quindi l’originale disposizione interna a tre posti (col guidatore in posizione centrale) per scegliere un abitacolo più tradizionale a due posti, che possa garantire maggior comfort agli occupanti. All’esterno, la vettura è molto compatta, con i pannelli in materiali plastici che garantiscono una capacità di resistenza agli urti maggiore dell’alluminio e dell’acciaio.

L’auto peserà 730 Kg, sarà lunga 269 cm, larga 147 e alta 148. La capacità della batteria agli ioni di litio (ma mancano ancora 4 anni al lancio e magari ci saranno soluzioni migliori) sarà di 8.8 kWh per un motore elettrico da 34VC. La velocità massima sarà di 105 Km/h con un’accelerazione da 0 a 100 km/h in 15”, l’autonomia dichiarata è di 160 Km e la ricarica richiede tre ore.

È prevista anche una “Motiv” con un motore 1.0, tre cilindri a benzina da circa 70-80 CV, abbinato a un cambio a doppia frizione a sei marce di derivazione motociclistica.

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