Per non dimenticare MAC
È stata una “due giorni” intensa, quella dei 26 e 27 ottobre scorsi al Museo dell’Auto di Torino. Dopo la presentazione della mostra auto-fotografica del martedì, intitolata “Quei temerari delle strade bianche” (…di cui vi racconterò in un’altra occasione), è stata la volta delle Fondazione Macaluso – ben nota per un’eccezionale collezione di auto da rally e da pista, tutte originali e a suo tempo guidate da campioni delle due specialità – Fondazione che ha presentato un bel libro dedicato proprio all’indimenticabile Gino Macaluso, intitolato MAC.
In copertina c’è lui in piedi dal lato navigatore, accanto a una Fiat 124 Spider rossa, sulla quale ha corso nei rally, dapprima iniziando con un bravo pilota di Pinerolo, Luciano Trombotto (la Squadra Corse è sotto l’occhio attento del compaesano di Trombotto, Gianfranco Silecchia) vincendo il titolo del Campionato Europeo Rally 1972 – 6 vittorie su 12 partecipazioni e 2 piazzamenti – con Lele Pinto, poi il CIR (Campionato Italiano Rally) nel 1974, a fianco del pilota meneghino Maurizio Verini.
Nel libro si parla poi di Gino Macaluso, architetto e valido imprenditore nel settore degli orologi: prima importa i Breitling, poi – sempre in Svizzera – acquista la mitica Girard Perregaux di La-Chaux-de-Fond, marca che sconfinerà anche nella Ferrari (nel capitolo “Imprenditore” si vedono alcuni modelli con le lettere GP e anche con il Cavallino Rampante e una bella foto accanto a Luca Montezemolo. Arriverà anche la Daniel Jean Richard.
Introdotti da Mariella Mengozzi e da Benedetto Camerana (rispettivamente direttrice e presidente del MAUTO), sul palco c‘erano Monica Mailander Macaluso con i figli di Gino (Stefano, il cui fratello Massimo è salito sul palco alla fine), Antonio Ghini (ex Ferrari), Sergio Remondino (insieme a Monica e Stefano co-autore ed ex noto giornalista di Autosprint), in video-collegamento da Roma (…seppur influenzata) la brava Maria Leitner (nota coordinatrice del TG2 Motori della Rai).
Con il mitico giornalista dei motori e delle gare Pino Allievi (da poco ex di Gazzetta dello Sport) hanno parlato di Gino, noto navigatore impegnato nei rally che si correvano a fine anni ’60, inizio Settanta, gli stessi nei quali c’è già – arrivato un poco prima – anche Luca Cordero di Montezemolo a fianco del pilota Cristiano Rattazzi, su Fiat 125 berlina: nel libro figura anche un suo ricordo su Gino). Altri bei ricordi sono quelli di Angelo Sticchi Damiani (presidente ACI Italia), Stefano Domenicali, il Duca di Richmond and Gordon (presidente del Goodwood Group e fondatore del Goodwood Festival of Speed e del Goodwood Revival al quale, quest’anno, hanno partecipato 5 vetture della Collezione Macaluso “nelle prime 80 collezioni al mondo” come ha sottolineato Ghini).
Tra i presenti l’ex AD di Fiat, Paolo Cantarella (con la moglie Clara Nasi), il designer Leonardo Fioravanti, gli ex piloti Federico Ormezzano, Arnaldo Bernacchini, Andrea Dalla Villa ed Emanuele Pirro, Roberto Giolito (a capo di Heritage), Bebetto Zunino (ex Museo), l’ingegner Sergio Limone (ex progettista di auto da rally).
Il libro, pubblicato da Rizzoli (per Mondadori Electa), costa € 70.
Da sinistra: Massimo Macaluso (figlio di Gino), Mariella Mengozzi, direttrice del Museo e il presidente Benedetto Camerana, l’autore e coordinatore testi Sergio Remondino, Antonio Ghini (ex Ferrari), Monica Mailander Macaluso ( seconda moglie, con sua figlia Anna, avuta da Gino), Pino Allievi (giornalista) e l’altro figlio di Gino (fratello di Massimo), Stefano Macaluso.
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