(Più di) Sette domande a Simo Lampinen

Diciamo la verità.

Intervisto un monumento vivente, uno dei mitici « flying fininsh », finlandesi volanti.

Per chi non lo sapesse questo signore ha vinto 6 Rally Mondiali, tra cui il 1000 Laghi, ben 3 volte, e il Marocco.

“Compio 80 anni il 22 di giugno. Sono boss di un museo di auto storiche…”

Simo è super attivo, parla a ruota libera dei due party, uno nel suo museo, che sta organizzando, e snocciola il numero di invitati, oltre 100, e anche i nomi, fortunatamente non di tutti !

Simo l’arzillo, è dire poco, sorride: “c’è un po’ di azione nella mia vita in questo momento“

Lo saluto dicendomi fiero di aver parlato con un monumento vivente…

“So che Autologia è molto importante in Italia “ mi risponde.

( prendi nota Direttore …! )

“Le stringo la mano “

Ascoltiamolo

1 – La sua prima auto

Ho 7 anni. Siamo a 50 km dalla frontiera con la Russia, siamo nel podere di mio nonno e mio padre, la prima auto è stata una Tatra 603 costruita da Skoda in Repubblica Ceca, ho 7 anni appunto quando inizio a guidare con quella.

Poi a 15 anni sono colpito dalla polio, sto male e dopo tre anni sono in piedi ma sono sempre in cattive condizioni.

Nel 1961 ho la mia prima Saab e finisco quarto al Mille Laghi.

(a 18 anni ndr)

2 – La sua strada del cuore

Beh sicuramente una prova al Mille Laghi e penso a una prova di 40 km tutta in terra. Su asfalto invece il Turini al rally di Montecarlo, che è molto adatto al mio stile di guida

Anzi al Mille Laghi ne direi 2 di strade al top per me : Myhinpää e Ouninpohja. (andate a trovarle se siete capaci, ahaha …)

È la mecca dei rally il 1000 Laghi!

3 – A proposito del Rally dei Mille Laghi … cosa sarebbe stata la sua vita senza questa gara ?

È stata la mia vita a partire da 16 anni: ho vinto 3 volte, 5 volte ho fatto secondo e 18 volte ho finito il rally.

Ho fatto il commentatore del rally, parlo italiano, francese tedesco, inglese, finnico e svedese.

Poi mi hanno chiamato all’organizzazione e sono stato a capo dell’organizzazione

Sì, se mi volto indietro è stata la mia vita, il 1000 Laghi.

4 – Ha guidato tante auto nella sua carriera, un flash su alcune di loro, iniziamo con Lancia Fulvia.

Molto valida sull’asfalto come ad esempio a Sanremo, Montecarlo e in Austria dove abbiamo vinto con Mario, con Mannucci

E la Saab?

Stabile nei curvoni, fantastica nelle foreste dello Scottish rally e sulla terra del Rac

E la 131 Abarth?

Per me che avevo la polio non una macchina facile, ma quando l’hanno preparata apposta per me era fantastica nel cambio e nei freni, anche nelle sospensioni, più facile da guidare della Escort

La Stratos

Una super car, grandissima in Africa al Safari dove ho corso 10 volte con differenti auto.

Difficile subito da guidare e abituarsi, ma poi… puoi vincere cosa vuoi!

5 – Quella volta che Daniele Audetto ti ha detto …

Daniele era un codriver con Ballestrieri, era la persona giusta nel “game”, c’era una analogia tra la mia polio e il suo problema alla gamba, zoppicava un po’ come me .

Il suo inglese era perfetto.

In Marocco abbiamo vinto nel 72 con la Fulvia, lui era con l’aereo Cessna nel deserto e ci ha fermato per prendere l’olio da noi per il Cessna che era senza olio…

e lì comunque abbiamo vinto punti importanti per il Campionato del Mondo per Lancia.

E un’altra volta alle 24 ore di Chamonix con la Stratos dove Cesare Fiorio spingeva per la Stratos e io ero con Amilcare …

e Daniele mi dice “ push …push” così abbiamo vinto noi, e Munari con Stratos ha fatto secondo.

Quella volta Daniele è stato fantastico.

6 – Cesare Fiorio e Daniele Audetto: differenze e stile di leadership.

Cesare l’ho conosciuto dall’inizio, stava dietro alla scrivania, prendeva le decisioni e stava attento al budget.

Cesare era quello e lo ammiravo, era stato un buon driver all’inizio e conosceva bene il game, era positivo e trovava il tempo di venire alle gare.

Prendere Daniele a lavorare con lui è stata una scelta intelligente.

Audetto era navigatore, stava seduto in macchina tanto tempo e conosceva noi piloti… portarlo dentro la company è stata un’ottima intuizione.

Erano diversi ma entrambi con il successo in testa per Lancia e Fiat.

Entrambi nel loro lavoro dei numeri uno.

7 – La vittoria o l’evento di cui è particolarmente fiero della sua vita professionale

Le mie prime vittorie nel 63 e 64 al Mille Laghi sono state speciali, così il Marocco nel 72 con la Lancia Fulvia fu altrettanto incredibile… e poi con Mario Mannucci in Austria … questi quattro mi vengono alla mente.

E aggiungerei nel 75 alle 24 ore di Le Man dove abbiamo vinto la categoria con la Triumph Spitfire …quando ci superavano le Ferrari e le Maserati mi spostavano di mezzo metro, e dovevo controsterzare per andare dritto e dovevamo guardare nello specchietto retrovisore in ogni momento

8 – Rischio o prudenza, cosa ha caratterizzato di più la sua vita professionale?

Rischio.

C’è sempre un fattore di rischio quando guidi in Scandinavia con gli alberi a bordo strada, su strade così veloci come in Finlandia e Svezia o anche in New Zealand …

le curve erano molto veloci con strade belle su terra, ero molto felice sul veloce e usavo il sinistro sul freno grazie alla mia polio …questa è la mia storia

9 – Il suo segreto di guida se ce n’è uno, adesso può dircelo…

Concentrazione, direi, e preparazione.

A seconda del terreno, asfalto, terra o neve scivolosa, con il mio navigatore era molto importante la preparazione.

Abbiamo sempre speso molto tempo per studiare le prove speciali, capire le differenti situazioni, pensare alle varie opzioni: se l’ultimo giorno magari sei davanti o sei dietro … le tattiche possibili e il tipo di gomme …

10 – Fantasy dinner : chi invita per cena del mondo dei rally nella sua casa di Amburgo ?

Rauno Altonen, che ha vinto Montecarlo e il Mille Laghi, era il mio io eroe quando ho iniziato.

Poi il boss della Saab, il team manager Bo Swaner che vive a Trollhättan, in Svezia, la città della fabbrica Saab e del reparto corse. Insieme a loro, dall’Italia inviterei

Daniele Audetto e Piero Sodano, con cui abbiamo guidato tanto in giro per il mondo

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