(più di) Sette domande a Giulia Ceriani

Giulia Ceriani è una semiologa, fondatrice e presidente di “baba consulting” (http://www.babaconsulting.com), società di consulenza specializzata nell’analisi di scenari  e tendenze.

Dottore in Scienze del Linguaggio (EHESS, Parigi) e Prof. Aggregato di  Pubblicità e Strategie di Comunicazione d’Impresa all’Università di Bergamo;  dal 1993 è giornalista pubblicista.

Attenta al presente e soprattutto ai trend del futuro, fiuta l’orizzonte come i naviganti fiutano il mare.

Come tutti noi  ha un suo rapporto con l’auto, in questo caso iniziato tardi .

Un dialogo interessante e intrigante: l’invito accettato  e le risposte immediate  sono state una piacevole sorpresa.

Tra le pubblicazioni: Marketing moving: l’approccio semiotico (Franco Angeli, 2001), Hot spots e sfere di cristallo (Franco Angeli 2007), Impertinenze (con E.Landowski, eds., et.al. edizioni, 2010), Cavalli al galoppo e pomodori, (FrancoAngeli 2018), Il senso del ritmo (Meltemi Editore, 2020).

1 – La sua prima auto 

In uso: una vecchia Mini; mia: una BMW station wagon usata, bellissima, andata in fumo in autostrada non più di due anni dopo l’acquisto. Comunque ho avuto la mia prima macchina a quarant’anni, prima non mi sembrava necessaria, prendevo i taxi, o mi venivano a prendere.

2 – Auto elettrica: cosa cambia secondo lei nel rapporto con l’auto ? 

Non credo molto: a quello serve, quello è. Quando le auto elettriche saranno a regime, le difficoltà attuali (capaci, quelle sì, di cambiare il nostro rapporto col mezzo, rendendolo comunque meno scontato) saranno superate. Tuttavia, può darsi che qualcosa cambi in funzione della durata dei tempi di effettiva transizione, che si annunciano come sappiamo  molto lunghi.

3 – Guidatrice o passeggera ?

Guidatrice per forza, non per scelta.

4 – Fantasy journey : in viaggio con …

Sarò banale: Colin Firth, verso la Scozia, e nessun altro

5 – Specchietto retrovisore o parabrezza anteriore?

Parabrezza anteriore, direi…ma soprattutto sensori di parcheggio, my favorite thing

6 – La sua strada del cuore 

Un viale di cipressi, che portava a un posto speciale

7 – “Salga Ceriani…” , quella volta che…

Sono arrivata a Sofia per partecipare a un convegno, e mi è venuta a prendere un signore in Ferrari. Non mi è piaciuto.

8 – Un viaggio che rifarebbe 

Parigi-Napoli, su una Peugeot decappottabile, naturalmente con la mia sciarpa di seta bianca; quella volta non guidavo

9 – Una sosta inaspettata 

Per caricare un berbero autostoppista, a Casablanca

10 – E dietro la curva ? 

La mia Vespa

11 – Da semiologa e ricercatrice, cosa la attrae del mondo dell’auto ? 

Poco in verità: le estetiche quando, raramente, incontrano la mia sensibilità; e le storie che un’auto permette sempre di immaginare, portando comunque un po’ più lontano del punto di partenza.

12- C’è un’auto nei suoi sogni ? 

Un’MG degli anni Cinquanta

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