Se n’è andato Paolo Meucci: ciao fratello!

Quando arrivava e ti vedeva in lontananza, cominciava a sorridere sotto quei baffoni, con quell’aria sorniona allargava le braccia per salutarti con tutto l’affetto che aveva, ti stringeva forte e ti di diceva “Ciao, fratello!”.

Indimenticabile!

Per tutti noi che abbiamo “vissuto” nel mondo dell’automobile, Paolo è sempre stato un punto di riferimento straordinario. Non era un giornalista televisivo di quelli esibizionisti, anzi. Lui lavorava dietro le quinte portando idee che altri suoi colleghi neanche si sognavano. Era un grande giornalista televisivo, uno di quei maestri colti e schivi che aveva segnato con la sua competenza, con il suo stile, con la sua grande conoscenza dello strumento televisivo tanti decenni di informazione tv, soprattutto al Tg2 fin dalla sua fondazione e dove aveva inventato e guidato i più importanti format di inchiesta e di approfondimento, come “Tg2Dossier”.

Per tanti anni è stato anche uno dei principali punti di riferimento della Scuola di giornalismo televisivo di Perugia dove insegnava e dove lo ricordano come:

“Uomo di rara eleganza intellettuale, di gusto e di ironia, senza pregiudizi, di mente aperta”.

2 commenti
  1. Mirella Turco
    Mirella Turco dice:

    Compagno di tempi lontani. Gradevolissima presenza colta e sensibile.
    Sentite condoglianze ai Suoi

  2. Julius
    Julius dice:

    Buon vento, Paolo e grazie per quello che ci hai fatto capire, ma che non avevamo visto, pur avendolo davanti ai nostri occhi.
    E grazie Alfio, per evercelo ricordato.
    j.

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