Sette domande a Claudio Zucchellini

È avvocato, è monzese, è appassionato di auto, di corse e di vita. 

È cresciuto con l’autodromo nel sangue.   

Cosa dice di sé: “ Avvocato civilista, attivo nell’ambito di iniziative formative e culturali per l’Avvocatura e la Società civile, socio fondatore della Società Editrice L’incontro (https://www.lincontro.news), scrive di Storia, storie, montagna , musica “

Ecco, a proposito di passione, leggendo Zucchellini si capisce cosa sia davvero la passione, come si esprima la passione per l’auto, per le strade, per le corse… 

Ecco a voi un Appassionato Vero ! 

Da non perdere ! 

1- GP di Monza: ricordi di infanzia e giovinezza 

Qui in Brianza è una specie di punto d’orgoglio essersi strappati i pantaloni da ragazzini scavalcando le reti dell’autodromo. Ma il primo GP l’ho visto da “regolarmente pagante” con il mio Papà: 1970, grande vittoria di Regazzoni con la Ferrari!

Purtroppo l’atmosfera era funestata dall’incidente mortale a Rindt il giorno prima.

Dopo molti anni di pausa, ho frequentato assiduamente l’autodromo dal 2003 al 2010, ci andavo praticamente ogni weekend della stagione motoristica con mio figlio Guido.

2 – La tua prima auto 

Se posso, preferisco partire da un po’ più lontano, cioè i ricordi più belli delle auto di mio papà: FIAT 124 (vettura onesta e spaziosa); FIAT 125 (bellissima, vorrei averla adesso) Alfa Romeo 1750 sulla quale ho imparato a guidare come privatista (la ricordo con emozione, quel posto guida sportivo e la musica del bialbero Alfa Romeo).

A patente fatta ho condiviso con mio fratello maggiore una comoda Renault R4.

La prima auto tutta mia fu, però, una Opel Kadett A Coupé del 1965 regalatami da un anziano cugino del Papà che non poteva più guidare.

Un’auto americana in miniatura, con la coda ad alette e il tachimetro con le fasce di colore a seconda della velocità… Un mito!

Purtroppo ebbe un problema ai freni e, a quei tempi, non c’era il culto per le auto del passato. Così finì col marcire nel cortile del meccanico.

3 – Rally e Zucchellini, cosa ti viene in mente? 

Mi vengono in mente un sacco di cose: il mio amore per i Rally è sbocciato perché negli anni ‘70 andavo in vacanza a Fiera di Primiero e lì si svolgeva il Rally di San Martino di Castrozza.

Ricordo gli appostamenti per gli autografi dei piloti come Munari, Pinto, Verini, Paganelli… le notti con le coperte e giacche a vento a Passo Cereda per vedere i test, le trasferte in quattro stipati su una 500, le mitiche prove speciali di Valstagna e Passo Manghen.

Poi per molti anni non li ho più seguiti. Ho ricominciato nel 1988, superato l’esame di Avvocato.

Fu come un rito liberatorio: ho iniziato a seguire i Rally, ho conosciuto coetanei che correvano, siamo diventati amici e a un certo punto la mia presenza sulle Prove Speciali era così assidua che in uno stesso numero nella rivista Tutto Rally in tre foto di apertura del servizio di tre gare mi si vedeva chiaramente. Gli amici dicevano ridendo che, se non c’ero io, il Rally non partiva…

4 – E dietro la curva… 

La curva mi piace percorrerla con la mia Mazda MX 5 prima serie, quella coi fari a scomparsa, che trovo tutt’ora bellissima, un giocattolo molto divertente da guidare.

Nei tragitti quotidiani le percorro con una fedelissima Panda a GPL (col tetto apribile, perché rende ogni tragitto un viaggio, anzi una gita) che ha ben 376.000 km, senza aver avuto problemi di rilievo.

Chi dice che le auto italiane non siano all’altezza delle straniere?

Per i tragitti più lunghi ho una comodissima Fiat Croma – naturalmente con il tetto apribile – che non so cambiare, perché le auto di oggi non mi piacciono. Sfoglio le riviste, mi guardo in giro, ma le trovo semplicemente brutte. Inoltre mi irrita tutta questa tecnologia: “Infotainment”? Robaccia.

A me piace guidare, mi diverte e mi rilassa.

5 – Quella volta che ti hanno detto “sali o salga …”

Nella mia vita i “sali” emozionanti sono stati parecchi: da bambino un giovanotto che abitava nello stesso condominio: è lui che mi ha trasmesso la passione per le auto – mi portava a fare i giri con la sua Abarth 595 e poi con la successiva Mini Cooper MKII e poi ancora con la FIAT 124 Sport Coupé prima serie, quella col motore 1.4. Mi divertivo moltissimo.

Poi, quando ho ripreso a frequentare i Rally, come ho già detto, ho fatto da “zavorra” in alcuni test e quindi mi sono goduto l’emozione della Delta integrale, della Ford Sierra, della Subaru…

Mentre in moto ho paura e sono un pessimo passeggero, in auto di fianco a un pilota mi diverto come un pazzo.

6 – La tua strada del cuore 

Ho letteralmente infilzata nel cuore la salita da Paneveggio a Passo Rolle e la discesa verso San Martino di Castrozza e Fiera di Primiero.

In generale adoro le strade impegnative con panorami aperti.

Inoltre ricordo con emozione la Prova Speciale da cardiopalma di Saint Bonnet Le Froid del Rally di Montecarlo che ho percorso come ricognitore e naturalmente quella del mitico Col de Turini.

Comunque suggerisco a chiunque vada in vacanza al mare in provincia di Genova o Savona di salire al Passo del Turchino e andare al Passo del Faiallo…

7 – Sei un avvocato, prima di tutto, quella causa in cui l’auto in qualche modo ha giocato un ruolo importante… 

Non mi occupo di infortunistica stradale, ma ho assistito un pilota e un navigatore per le lesioni riportate nel corso di un Rally.

La cosa particolare è che il capottamento avvenne dopo la fine della Prova Speciale: arrivo velocissimo e curva secchissima a destra, probabilmente un calo di concentrazione…

Come Legale di una Concessionaria di auto ho gestito una controversia incardinata da un Cliente che sosteneva che l’autovettura nuova appena acquistata avesse un intollerabile rumore anomalo proveniente dal motore.

La prima cosa buffa è che questo signore e il suo Avvocato incardinarono il giudizio (un Accertamento Tecnico Preventivo) senza alcuna preliminare interlocuzione, come invece buon senso e cautela avrebbero suggerito.

La seconda cosa buffa è che partecipammo tutti per curiosità alle operazioni peritali e l’auto non aveva alcun rumore anomalo ad avviso di tutti i presenti…tranne l’acquirente lamentoso e, con qualche mal celata perplessità, il suo Avvocato.

La terza cosa buffa fu che il Consulente Tecnico del mio Cliente manifestò apprezzamento per la silenziosità e l’ottimo rapporto qualità/prezzo delle finiture, ma la controparte si offese moltissimo pensando a una presa in giro.

La quarta cosa buffa fu che poco successivamente al deposito della perizia che escludeva qualsiasi vizio o difetto del prodotto si ruppe la distribuzione e l’acquirente lamentoso rimase per strada.

La quinta cosa buffa fu che rifiutò l’intervento in garanzia della mia Cliente, preferendo affidarsi a un’altra Concessionaria.

La sesta cosa buffa fu che, mentre il mio Cliente avrebbe provveduto immediatamente alla riparazione, l’altra Concessionaria si tenne l’auto per due mesi e l’acquirente lamentoso schiumava di rabbia, come venni a sapere poi informalmente dal Collega.

7 bis  Chiudiamo con una battuta che fai spesso, dai rally degli anni 80 … quel fantasy dinner con Marku Alen , cosa ti dice… ? 

“Si gomma tiene Marku vince rally, si gomma no tiene , Marku come bomba dentro montagna……… 🙂 “ 

1 commento
  1. Nemesio Beltrame
    Nemesio Beltrame dice:

    Cercate di incontrarlo, conoscerlo, frequentarlo. Anche a piccole dosi è capace di grandi, bellissimi, vivaci sentimenti al dì là del valore di storico e professionista. Da non perdere!!!.

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