Sette domande a Giovanni Firera

Giovanni Firera già Responsable della Comunicazione dell’INPS, Esperto in Relazioni Istituzionali, già docente di giornalismo, Presidente dell’Associazione Culturale Vitaliano Brancati, Presidente onorario di Konfindustria Albania in Italia.

(https://it.m.wikipedia.org/wiki/Vitaliano_Brancati) .

Una vita di passione e impegno sulla rotta Sicilia – Piemonte, esempio calzante di intellettuale del sud esportato al nord, con i piedi saldamente ancorati al sud.

Da Pachino , “capitale del pomodoro”, a Torino, capitale del Regno delle due Sicilie.

Da Pachino a Torino: andata e ritorno!

Nelle sue parole e nei suoi pensieri, senti e riconosci tutto l’orgoglio siciliano.

Ascoltiamolo!

1 – La tua prima auto

La mia prima auto è stata una 850 coupè. Studente universitario a Torino, era un lusso poter avere un’auto tutta sua. Un’auto per “rimorchiare”, per andare a giocare a tennis alle 8 di mattina nei campi di Corso Moncalieri, anche sotto la neve, un’auto per cambiare città. Con un eterno problema ….la benzina. Con il serbatoio quasi perennemente in rosso. Ma tanta felicità dentro di noi. Ed il futuro, lì , dietro l’angolo…pronto a sorriderci.

2 – In viaggio in Sicilia insieme a…

Un viaggio in Sicilia, da soli, con le nostre idee e i nostri progetti, con un compagno di viaggio unico, grande, che ha fatto la “storia” della nostra Italia: Giorgio Benvenuto.

Uno dei miei più cari amici, il mio mentore politico e sociale, la persona a cui affidare il mio cuore.

Un uomo d’altri tempi. Un signore. Una persona che non finirei mai di ascoltare, che dietro ogni parola, ogni frase, ogni racconto, ha pezzi della nostra storia d’Italia. E con Lui  il viaggio in Sicilia avrebbe un valore diverso, avremmo più tempo per raccontarci di noi, della nostra vita, dei nostri successi, ma anche dei nostri insuccessi. Un viaggio dove la vita, raccontata da lui, sarebbe come un romanzo a lieto fine.

3 – Sei piu guidatore o passeggero ?

Sono un inguaribile guidatore. La guida è per me il mezzo necessario per rilassarmi.

Amo ancora adesso attraversare l’intera Italia, da Torino fino a Siracusa, senza tappe.

Con una grande resistenza e con una concentrazione alla guida infinita. “un passista” dell’automobile. Un piacere infinito.

4 – Vitaliano Brancati e l’auto, suggestioni ? 

Con Vitaliano ci accomuna qualche strana coincidenza. La nascita (Pachino entrambi), il desiderio di ritrovare un po’ se stessi ad ogni ritorno nella natìa Sicilia. Una città in comune, tragica per lui (Torino) in quanto è stato il suo ultimo soggiorno su questa terra. Come sappiamo è morto in sala operatoria a seguito di un intervento al cuore da parte del Prof. Dogliotti (famoso cardiochirurgo di allora), presso la clinica Fornaca, avvenuta nel settembre del 1954. Stesso anno della mia nascita (1954) un mese dopo, ad ottobre. Coincidenze. Con Vitaliano Brancati avrei trascorso ore a parlare di politica, di teatro, di cinema. Avrei chiesto cosa significava allora essere contro il regime fascista. Essere un uomo contro la tendenza della maggior parte del popolo. Avrei voluto conoscerlo più a fondo. I suoi scritti sono importanti, significativi, ma è il suo pensiero che io vorrei sondare. Conosco personalmente la figlia Antonia, siamo amici, ma quando suo padre l’ha lasciata era troppo piccola per poter avere un’idea sua del padre. E’ Brancati il personaggio che avrei intervistato volentieri.

5 – L’auto per te è…

L’auto per me è libertà. Libertà di viaggiare senza meta. Libertà di stare ore ed ore con i miei pensieri. Libertà di sognare. Libertà di farsi domande e trovare dentro di te le giuste risposte.

Libertà di volare alto pur restando attaccato al terreno. Libertà.

6 –  Quel taxista che …

Che lotta con i tassisti !

Ci sono quelli furbi, che vanno come lumache per far trascorrere il tempo del tassametro. Quelli che prendono strade in cui ci sono più semafori ( un modo diverso per fermarsi ai semafori rossi e far trascorrere il tempo). Quelli che inseriscono il navigatore perchè, a loro dire, non conoscono la via.

Quelli che intavolano discussioni sul sesso degli angeli , e tu vorresti stare immerso con i tuoi pensieri. Tassisti che non sono altro che uno spaccato della società.

Ma una tassista vorrei incontrare, una donna bella e coraggiosa, che viaggia a Torino, già parlamentare, che appena la politica le ha voltato le spalle, non ci ha pensato su due volte a salire su un taxi, cambiando mestiere. Paola Bragantini. Una grande donna, con tanto coraggio.

Mi piacerebbe molto rivederla a Roma..

7 – E dopo la curva ?

Dopo la curva, un sorriso, una speranza. Un futuro duro da conquistare,  ma una gran voglia di poter dire ” io ce la devo fare”. E dopo lotte, sacrifici e tanto lavoro, il traguardo agognato.

Desiderato. Il nastro di arrivo tagliato con ampio margine di distacco dagli altri. Realtà e non più sogni.

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