Mohammed ben Sulayem nuovo presidente della FIA

Sarà stato il periodo natalizio e le feste di capodanno ma le nuove elezioni a presidente della FIA sono passate un po’ inosservate. Eppure c’erano tutti i motivi per rendere “notiziabile” l’evento. Ma la maggior parte dei giornali hanno ignorato o quasi il risultato finale. A noi non compete certo capire il perché e percome ma solo quello della notizia. Quindi… Dopo dodici anni – tre mandati olimpici – di regno di Jean Todt, l’ex uomo guida della Peugeot nei Rally e Dakar e team principal della Ferrari, lo scettro del potere dell’Automobilismo internazionale passa a Mohammed ben Sulayem. 60 anni, degli Emirati Arabi, noto imprenditore del Dubai con una notevole esperienza nell’automobilismo, sia come pilota, sia come dirigente può vanare nel suo curriculum 14 titoli di campione Fia Middle East Rally, con 61 vittorie negli eventi internazionali dal 1983 al 2002, ma pure il ruolo di presidente dell’Emirates Motorsports Organization (EMSO) dal 2005 e di vicepresidente del Consiglio Mondiale della Fia per il Medio Oriente. Decisivo per l’inserimento del GP di Abu Dhabi in calendario, Mohammed ben Sulayem è il primo presidente non europeo della Fia: sulla sua elezione decisivi i molti voti ricevuti da Medio Oriente, America Latina e Africa ha sconfitto alle elezioni Graham Stoker, avvocato inglese e braccio destro di Todt. L’emiro è stato eletto con il 61.6% dei voti.

Nella squadra di Mohammed ben Sulayem, emerge il nome di Fabiana Eccleston moglie di Bernie a cui è stata affidata la vice presidenza dello sport per il Sud America. Questa la squadra al completo: Carmelo Sanz de Barros (presidente del Senato); Robert Reid (vice presidente dello Sport); Daniel Coen (vice presidente dello sport per il Nord America); Fabiana Ecclestone (vice presidente dello sport per il Sud America); Lung-Nien Lee (vice presidente dello sport per l’Asia); Anna Nordkvist (vice presidente dello sport per l’Europa): Manuel Aviño (vice presidente dello sport per l’Europa); Tim Shearman (vice presidente della Mobilità); Abdulla Al Khalifa (vice presidente dello sport per il Medio Oriente); Rodrigo Ferreira Rocha (vice presidente dello sport per l’Africa).

Al presidente uscente, il settantaquattrenne francese Jean Todt, che secondo indiscrezioni starebbe per ritornare a Maranello, resta nella Fia come vice presidente onorario, carica assegnata anche al settantaseienne Italiano Angelo Sticchi Damiani che siede dal 2012, sul trono dell’ACI.

1 commento
  1. franco Liistro
    franco Liistro dice:

    Tanto per cominciare l’elezione di Mohammed ben Sulayem è una pesante sconfitta per Jean Todt che da mesi spingeva per l’elezione di Graham Stoker, di professione avvocato ma che con la FIA ha sempre avuto poco da spartire. Todt ha avuto dei grandi meriti soprattutto nel promuovere la (tanto contestata) rivoluzione elettrica a cominciare dalla Formula E dell’amico Alejandro Agag a quella dei rally con le nuove Rally1 sulle quali però ci sono molte perplessità anche in termine di sicurezza. Di contro la FIA è diventata una struttura elefantiaca (provate a seguire l’iter burocratico per un accredito stampa) fatta di commissioni e sottocommissioni in modo da accontentare tutti . Non per niente il nuovo Presidente ha parlato di volere una FIA più moderna e agile. In quanto a un ritorno di Todt a Maranello pare un’idea tramontata leggendo la nuova composizione e l’assegnazione delle varie deleghe. Pare ci sia anche una incompatibilità con i nuovi incarichi cui Todt è t
    predestinato da tempo. Da tifoso non farei salti gioia, le minestre riscaldate……..

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