Debutta la Bermat GT-Pista, granturismo artigianale
Ci vuole coraggio, specie di questi tempi, a inventarsi costruttore. Matteo Bertezzolo il coraggio ce l’ha: faceva l’avvocato, ha mollato i codici per fondare a Rovereto, nel 2015, la Bermat. E nei due anni orribili della pandemia ha lavorato alla realizzazione della sua prima supercar GT-Pista. Che è diventata realtà ed è stata presentata al Museo dell’Automobile di Torino.
Un azzardo? “No – dice l’imprenditore, 45 anni – L’obiettivo era ideare una vettura in linea con la tradizione delle granturismo italiane, un patrimonio che dobbiamo preservare ed esportare. Ma volevamo anche una supercar personalizzabile, da realizzare su misura per il cliente, anche come guidabilità: deve rispecchiare lo spirito e lo stile di guida del proprietario”. La piattaforma su telaio micro modulare T-MM brevettata da Bermat consente in effetti ampia flessibilità. E il Car Creator, un configuratore online collegato al sito internet dell’azienda, permette tramite uno specifico percorso virtuale di scegliere, come in un videogioco, il livello di personalizzazione.
“Il risultato ci ha entusiasmati – prosegue Bertezzolo – sia per le prestazioni sia per lo stile. “Questo progetto è frutto della passione autentica. E ci voleva coraggio a realizzarla in anni così complicati. Un elemento importante sarà il prezzo, sotto i 200mila euro. Molto competitivo per una vettura così sofisticata e prestazionale. Prevediamo di produrre inizialmente 10 vetture l’anno. Per noi questo è un punto di partenza, non un traguardo conclusivo”.
GT-Pista nasce per le corse, ma l’anno prossimo avrà una versione stradale e poi anche una full-electric. Alla sua realizzazione hanno collaborato Jas Motorsport e per il design Camal Studio di Alessandro Camoral. E’ una supercar dall’anteriore aggressivo ma armonico, lo splitter diventa un tema iconico di identità del marchio, i due proiettori tondi per lato, incastonati nei parafanghi, disegnano un’accattivante geometria frontale. Il posteriore mostra un cofano attentamente lavorato e ottimizzato per le funzioni di coda aerodinamica ed estrattore di calore. Gli interni della versione Pista sono essenziali, con l’ampia plancia in fibra di carbonio che attraversa tutto l’abitacolo.
La vettura è lunga 4,6 metri e larga 2, con un’altezza di 1,20. Pesa soltanto 985 kg, grazie alla monoscocca in carbonio e alla riduzione strategica di elementi non essenziali. La linea, con livrea racing, è affilata e dinamica, anche bella, con portiere ad ali di gabbiano e spoiler posteriore fisso.
Il motore posteriore 2 litri turbo a 4 cilindri (di origini Honda) eroga 400 Cv e 450 Nm di coppia, per una velocità che in pista ha superato i 280 km l’ora e uno spunto 0-100 sotto i 5 secondi. L’eccellente rapporto peso/potenza è una delle chiavi vincenti della GT-Pista.
Tra le altre caratteristiche tecniche la trazione posteriore, cambio sequenziale a sei marce con controllo elettronico, differenziale autobloccante, sospensioni push-rod con ammortizzatori regolabili. I cerchi OZ Racing da 19 pollici “indossano” pneumatici Pirelli, l’impianto frenante adotta dischi autoventilanti all’anteriore e al posteriore. Un buon saggio di coraggioso artigianato che cavalca la passione.
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