Sette domande a Michèle Gesbert

Michèle Gesbert, svizzera-parigina plurilingue, è l’anima di “Altritaliani”, un portale italo-francese di cultura e d’informazione, fondato a Parigi nel 2009.

È un sito dedicato all’Italia e ai rapporti Italia/Francia, ai tempi della globalizzazione, che permette di riflettere, di approfondire, di porre uno “sguardo altro” sull’Italia come evidenzia il logo della rivista che vede un’Italia alla rovescia.

“Noi siamo gli italiani. Un popolo che da molto cammina per il mondo e che ha un’antica civiltà. In ogni angolo del mondo vi sono italiani, o persone di altre storie che amano la cultura italiana, o italiani che piacevolmente sono stati contaminati da altre culture. E’ a tutti questi che ci rivolgiamo.” 

Di tutto questo Michèle è coordinatrice ed animatrice appassionata.  

 Consigliata la lettura! (https://altritaliani.net

Premessa : « Non sono molto ferrata in automobili, non mi sveglierei mai alle 3.00 o le 5.00 del mattino, come fa una mia amica, per seguire una gara di F1 che si svolge dall’altra parte del mondo, ma mi piace guidare. 

1-La sua prima auto 

Non ho mai avuto in vita mia un’auto che fosse proprio mia. La prima auto di cui mi ricordo era una Citroën 15, poi le famose DS Citroën che ha avuto mio padre.

Poi quel ragazzo che è diventato mio marito ha portato in dote  una Mini-Cooper con la quale mi sono divertita…

Quando sono arrivati i bambini, Renault, Renault Espace, Peugeot, insomma un marchio francese ci voleva sempre, più 4 ruote, un volante, una scatola del cambio, comodità e spazio per spostarsi, ma niente di esaltante né di inebriante.

Eppure, mio figlio maggiore è un pazzo di automobili.

Dall’età di 3-4 anni era capace di nominare molto meglio di me tutte le macchine che incontrava, giocava per ore a costruire dei circuiti con una grande varietà di macchinine per bambini. 

Ora segue il mercato, conosce i modelli, i prezzi, compra un’automobile che si tiene un anno poi la rivende.

Dice che noi, i suoi genitori, abbiamo avuto sempre dei “vitelli” senza capacità di accelerazione e ci prende in giro.

2-La sua strada del cuore

Quella delle mie radici, senza dubbio.

Da Ginevra, si prende un’autostrada che scorre abbastanza vicino al Lemano fino alla fine del lago. A tratti attraversa dei vigneti, una bella campagna.

Da Losanna sovrasta il lago e ci sono scorci incantevoli tra acqua e le Alpi in lontananza, poi prosegue nella pianura del Rodano e giunge nel Canton Vallese che mi è caro.

Ad un certo punto, lascio alle spalle l’autostrada e inizio a salire nelle montagne, strade tortuose, abeti, larici che d’autunno sono una meraviglia, “chalets” di legno, paesini delle Alpi svizzere ancora fascinosi.

La conosco a memoria quella strada, non so quante volte l’ho percorsa tutta o in parte.

3-Fantasy dinner: chi inviterebbe a cena di personaggi del mondo dell’auto di ieri o di oggi? 

Una cena con Gianni Agnelli non mi sarebbe dispiaciuta, un bell’uomo, elegante, colto, e credo che non mi sarebbero mancate le domande da fargli (tra le tante, alcune sulla storia della vostra bella città di Torino ovviamente…).

Spero che avrebbe pagato lui il conto!

4-Rischio o prudenza cosa contraddistingue  il suo stile di guida?  E di vita?

Quando guido, prudenza per non mettere in pericolo né me stessa, né i miei passeggeri, o altre persone. Ma non mi piace nemmeno indugiare.

Anche nella vita, in linea massima, prudenza, calma, perseveranza.

Cerco di evitare di mettermi consapevolmente in situazioni troppo rischiose o avventurose.

5-Parigi e l’auto: Suv sì o Suv no ? 

Una città senza troppe macchine e con ottimi trasporti pubblici è l’ideale, ma non sopporto i diktat degli ecologisti che a Parigi al consiglio municipale hanno la maggioranza e non parliamo di Anne Hidalgo, la sindaca, e della sua gestione!

Non si può costringere tutti a spostarsi in bici o in monopattino elettrico.

I Suv inquinano un po’ di più di altre macchine, vero! Ma, per favore, lasciamo la gente libera di fare le proprie scelte con senso di responsabilità e non facciamo i moralisti.

6-Una sosta in automobile, inaspettata… 

Un mio incontro in foresta di Fontainebleau con un cinghiale. Era già un po’ buio quel giorno. Tornavo da sola a Parigi dalla campagna. È uscito all’improvviso dal bosco e si è buttato contro la macchina.

Che paura oltre ai danni!

Ora al crepuscolo, prendiamo una statale più frequentata.

7-Michele bambina sul sedile posteriore e Michele adulta su quello anteriore. Ricordi e magari analogie … 

Michèle bambina sul sedile posteriore: passiva, un po’ annoiata, a volte con un vago senso di nausea, il tempo che passa troppo lentamente.

A quel tempo, non esistevano gli iPad, i telefonini, le playlists… Però a volte inventavamo giochini semplici e carini (tipo chi sarà il primo a vedere una mucca, un cavallo? Indovinelli sulle targhe di altri veicoli…) e ci divertivamo.

Michèle adulta alla guida: quando le condizioni meteo sono buone, se non c’è troppo traffico, un senso di piacere, di grande libertà, e come nel recente film “Perfect days” di Wim Wenders ascolto musica che mi piace.

7bis -E dietro la curva?

Dietro la curva… : un paesaggio del Sud, l’Italia forse, sole, ulivi, il profumo di mare e agrumi, il mare all’infinito nel suo splendore.

E dietro la curva, quella seguente che non posso far finta di non vedere: sei stata giovane a lungo, non sarebbe ora di invecchiare?

Hai già smesso di sciare, magari dovresti pensare a rallentare, dice la mia parte saggia, ma quell’altra fa l’indiana: vai avanti tu che a me viene da ridere.

Abbi fiducia in te stessa. Vivi l’oggi.

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