Sette domande a Christian Reuter

Tu pensi: ” intervisto un tedesco, cambio cultura automobilistica”  e “chissà quale conoscenza motoristica trovo , magari da far impallidire un qualsiasi appassionato italiano.”

E invece no…  incappi in un tedesco che se può’ va in treno, che è verde , la cui prima e ultima auto è italiana, e italiana è pure  la moglie.

Christian Reuter è ingegnere ambientale, ha studiato al politecnico di Stoccarda, lavora a Wiesbaden per il Land dell’Assia come referente per il trasporto su strada, con focus sull’inquinamento acustico e sulla sicurezza stradale .

Vive a Francoforte, è un appassionato di storia e dell’Italia naturalmente: ecco la cronaca di un paese diverso

1 – Un viaggio in Italia,  tutti i tedeschi ne hanno uno da raccontare…e il tuo ? Magari dal sedile posteriore?

Beh certo. Ma mai dal sedile posteriore. Mio papà lavorava alla Deutsche Bahn, in famiglia potevamo viaggiare tutti gratuitamente in treno e le estati partivamo per le vacanze, naturalmente verso l’Italia e naturalmente anche verso Rimini. Ho tanti ricordi di diversi viaggi, a Venezia, Firenze, Roma, Bari. Località raggiunte tutte rigorosamente in treno. O un viaggio in Toscana dopo la maturità, con un amico:  una camminata da San Gimignano a Siena. Per la prima volta abbiamo visto e mangiato dagli alberi i fichi. Ne avevamo tenuto da parte uno da far vedere al medico nel caso fossimo stati male.

2 – La Germania è il paese delle macchine per eccellenza. Che rapporto hai con i motori?

Non sono il tipico tedesco, innamorato delle auto e della velocità. Ho sempre seguito una filosofia più grün (verde, ecologica) , ho studiato ingegneria ambientale, lavorato in un centro di ricerca per l’inquinamento atmosferico e acustico e ora per la sicurezza stradale. I primi viaggi in libertà erano in interrail e il primo aereo, che ho sempre cercato di evitare, era per l’India (col treno un po’ troppo lontana). Poi è arrivata mia moglie. Ed è cambiato tutto.

3 – La tua prima auto tedesca ? La tua prima italiana ?

La mia prima e unica auto ce l’ho ancora. È una Fiat 500L bicolore Twin Air con 75 cavalli. Senza contare le auto ibride o elettriche, una delle auto più ecologiche in circolazione. Solo un problema: quando viaggiavamo al completo per andare a sciare in montagna venivamo superati anche dai camion con rimorchio. Ma è rossa e piaceva a mia figlia. E poi  guido la Jeep di mia moglie . Praticamente tutti i giorni.

4 – Cosa dicono i tuoi amici della scelta dell’auto?

Mi prendono in giro! Tutti i componenti della mia famiglia italiana hanno un’ auto tedesca. L’unico ad averla italiana sono io. Un tedesco!

5 – La tua strada del cuore

Ah, la Autobahn…La deutsche Autobahn!  Per tutti gli amanti della velocità nel mondo una sorta di paradiso. Ma in realtà  è un campo di battaglia. O si combatte ad armi pari o guidare può diventare particolarmente stressante. Ma forse è anche questa una strategia di marketing…

6 –  Differenze di guida tra Germania e Italia?

L’attitudine al rispetto delle regole in Germania . Guido comunque volentieri in Italia, il traffico è fluido e una volta che ci si lascia trasportare nel caos ci si trova anche una logica.

E poi la coulisse è molto bella. Le città italiane sono bellissime e molto varie. Ci si possono trovare viali alberati o mulattiere arroccate sulle rocce. Divertente.

7- Per un tedesco un’auto italiana è..

Purtroppo è più forte di me. Non posso evitarlo…. Fiat: Fehler IAllen Teilen (Errore in tutti i pezzi). È ancora molto forte il pregiudizio. Ma per me non è vero, la mia Fiat funziona sempre benissimo!

1 commento
  1. renato ronco
    renato ronco dice:

    E’ terribile quella lettura dell’acronimo FIAT ! Per fortuna sono in pochi a sapere il tedesco.

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