Trent’anni di corse raccontati al MAUTO

Con il ciclo di incontri Rally Talk si è creato un momento di incontro tra i protagonisti delle corse automobilistiche che hanno calcato le scene dagli anni ’60  e ’90 e il pubblico di appassionati. In mostra fino a maggio una delle più importanti collezioni al mondo, “The Golden Age Of Rally” è un viaggio nella storia attraverso numerosi iconici esemplari, che provengono dalla collezione di Gino Macaluso, nella cui memoria è stata costituita l’omonima Fondazione per volontà della moglie e della famiglia, con lo scopo di valorizzare l’automobile come oggetto di culto, capace di coniugare innovazione tecnologica e cultura umanistica, tradizione artigianale e bellezza del design d’avanguardia.

È felice. E non riesce a mascherare la commozione. Ha appena finito di stringe mani, ricevere abbracci, pacche sulle spalle, promesse di incontri. Ha ritrovato gli amici con i quali ha condiviso gran parte della sua vita. In nostro uomo è Luca Pazielli. Una vita spesa nell’automobilismo. Prima come pilota-navigatore, poi come manager di blasonate squadre impegnate nei rally, poi come giornalista di automotive sia sportivo che di produzione. Ora scende dal palco dell’Auditorium del Museo dell’Auto di Torino, con un sorriso che fa da contrasto con gli occhi lucidi di gioia. E’ appena terminato l’ultimo appuntamento di “The Golden Age Of Rally”.

È lui, Luca il Rallyman, che per cinque incontri ha fatto da moderatore, senza mai sovrapporsi ai campioni ma riuscendo sempre a far raccontare i protagonisti di un’era indimenticabile e irripetibile. Imprese, gesti, aneddoti raccontati in prima persona. Senza dimenticare gli amici scomparsi, senza toccare retorica o pietà. Solo il ricordo di amici che non ci sono più. 

Amici come Attilio Bettega, Henri Toivonen, Sergio Cresto. Sempre nel cuore di chi ha amato e ama tutt’ora i rally. Come Jean Ragnotti il settantasettenne di Carpentras un paesino nelle vicinanze di Avignone che ha candidamente ammesso dal palco torinese: “Dopo un buon inizio nei rally fui convinto dallo sponsor a fare alcuni test in F1. I “crono” registrati erano buoni e mi chiesero se preferivo rimanere nei rally oppure impegnarmi in F1. Non esitai un attimo, scegliendo i rally, mi divertivo di più”.

Un ciclo di incontri “Rally Talk “ in cui si è creato un momento di incontro tra i piloti che hanno calcato le scene dagli anni ’60  e ’90 e il pubblico di appassionati. E’ stata anche un centro d’incontri in cui si sono alternati i campioni della specialità toccando oltre trent’anni di storia. E in momenti ben distinti sul palco dell’Auditorium del Mauto torinese, incalzati dal giornalista – navigatore – team manager rally Luca Pazielli si sono alternati i principali attori dell’epoca, davanti ad un numerosissimo pubblico di appassionati sempre presente in tutti gli appuntamenti.

E così a raccontare aneddoti inediti, storie di gare e di rapporti di amicizia che durano nel tempo, oltre a Jean Ragnotti, sono stati presenti i rallysti Miky Biasion, Dario Cerrato, Geppi Cerri, Andrea Zanussi, Maurizio Verini, Ninni Russo, Piero Sodano, Mauro Pregliasco, Arnaldo Bernacchini, Sandro Cavalleri, Michele Cinotto, Fabrizia Pons, Christian Geistdorfer, Tonino Tognana, Gabriele Noberasco, i piloti di pista Riccardo Patrese, Teo Fabi, Carlo Facetti, Emanele Pirro, Beppe Gabbbiani e Pier Luigi Martini e i tecnici Gianni Tonti, Sergio Limone, Vittorio Roberti, Mariolino Cavagnero. E il grande capo della squadra Lancia Cesare Fiorio.

Molti i giornalisti che hanno raccontato le gesta sportive dei campioni e per tutti ha parlato la leggenda del giornalismo automobilistico Carlo Cavicchi. Ed oltre al sottoscritto sono stati p.resenti anche giornalisti che hanno scritto le gesta dei campioni di automobilismo come Gian dell’Erba, Stefano Cossetti, Maurizio Pignata, Marco Cariati. E invitati anche alcuni registi che si sono cimentati con la pellicola nelle storie di rally e rallysti Sergio Martino Alice Filippi Paolo Manera e Franco Salamon.

Tra il pubblico – sempre numerosissimo con punte di 400 presenze e mai sotto i 200 – spiccavano i volti dei meccanici certamente meno noti di quei campioni ma da sempre protagonisti nelle competizioni a cui va sicuramente attribuito il merito dei successi agonistici. A raggruppare tanti amanti del controsterzo sono stati i cinque titoli accattivanti che gli organizzatori hanno proposto per il ciclo di incontri Rally Talk: Sfida degli Anni ’60 tra FIAT e Lancia; Il Mondiale Rally del 1983: Lancia 037 vs Audi Quattro; Reparto Corse Lancia Beta Silouette, LC1, LC2, la sfida si accende; Raccontare la Velocità; I Misteri del gruppo B, l’epica dei Rally negli anni ottanta.

La mostra, “The Golden Age Of Rally” è un viaggio nella storia attraverso numerosi iconici esemplari, che provengono dalla collezione di Gino Macaluso, nella cui memoria è stata costituita l’omonima Fondazione per volontà della moglie e della famiglia, con lo scopo di valorizzare l’automobile come oggetto di culto, capace di coniugare innovazione tecnologica e cultura umanistica, tradizione artigianale e bellezza del design d’avanguardia. Resterà aperta fino a maggio presso il Museo dell’Auto di Torino

1 commento
  1. Renato Ronco
    Renato Ronco dice:

    Che grande iniziativa! I Rally e la loro storia meritano di essere ricordati, non solo per chi li ha vissuti ma anche per chi li scoprirà’ in futuro

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