Volvo, dopo 45 anni cessata produzione di auto con motori Diesel

Da fine febbraio lo stabilimento Volvo di Ghent, in Belgio, ha prodotto la sua ultima V60 con motore Diesel. A sancire l’addio definitivo alle motorizzazioni a gasolio, lo scorso 26 marzo dalla catena di montaggio di Torslanda, in Svezia, è uscita l’ultima XC90 con motore Diesel, destinata al museo Volvo nel quartier generale di Göteborg.

Dal 2030 la gamma sarà 100% elettrica. Annunciato durante la Climate Week di New York dello scorso settembre, il passo storico di Volvo prende così forma, andando in un’unica direzione: solo auto elettriche entro il 2030 e neutralità climatica entro il 2040.

I motori Diesel hanno fatto parte della storia di Volvo per 45 anni e hanno rappresentato la metà delle sue vendite globali tra il 2012 e il 2016, equipaggiando oltre 9 milioni di Volvo realizzate dal 1991, data dalla quale vengono riportati nei report dell’azienda.

Pertanto, il numero effettivo di auto Diesel prodotte è molto più alto dato che 12 anni non sono stati “contabilizzati”. «Per molto tempo sono stati sinonimo di affidabilità ed efficienza. Solo nel 2019, rappresentavano la maggior parte delle vendite in Europa ed erano la principale fonte di guadagno per noi e quasi tutti gli altri costruttori» ricorda la Casa svedese.

La storia di Volvo con il Diesel ha portato a partnership con Volkswagen e l’ex PSA/Peugeot-Citroen. La prima auto Diesel di Volvo, la 244 GL D6 che ha debuttato nel 1979, era alimentata da un’unità a sei cilindri Volkswagen. L’ultimo motore Diesel prodotto dalla Casa svedese fa parte della famiglia Volvo Engine Architecture (VEA) che ha debuttato nel 2013 ed è quello montato sulle ultime V60 e XC90 prodotte nei giorni scorsi.

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