“Gelato al limon… gelato al limon …in Formula 1”

È di questi giorni la notizia del lancio di un nuovo gelato.

Quattro personaggi noti e stranoti si uniscono per una impresa commerciale.  Un nuovo gelato in barattolo, il cui nome è ispirato all’aspirante campione. Uno dei quattro è un noto pilota di Formula 1, con il sogno nel cassetto fin da bambino di aprire una gelateria in un Principato qualunque, dove è nato e cresciuto. Gli altri due sono specialisti del gelato e si autopresentano come: “ la più grande rivoluzione del gelato nella storia d’Italia”, tanto per non farsi mancare niente, e il quarto, è il manager del campione e figlio di un importante papavero della F1, ex presidente della Federazione Internazionale Auto e di tanto altro.

Servizio fotografico di lancio con foto stile Instagram in cui vengono ritratti insieme o singolarmente, risate, scherzi, uno che sale sull’altro… foto banali da ragazzi  in gita scolastica, e giornali che riprendono la cartella stampa (mi auguro a pagamento)

La domanda è: era il caso?

Durante la stagione di gare?

Lo avreste assecondato?

Auguriamoci che il costruttore di automobili nel cuore di tutti noi riprenda il cammino vincente e che il suo campione eletto inizi a vincere davvero, e a dimostrare di essere la prima guida, dimostrarlo a fine corsa e non solo nelle intenzioni, e non di finire ancora secondo, dietro un figlio d’arte che al momento gelati non ne vende e che abbiamo sacrificato per la stagione futura in nome non sai ben di cosa…

Un campione in eterno divenire che pensa al gelato in questo momento della stagione lascia perplessi, e chissà che il gelato in questione non lo si metta in vendita ai box , e che ci scappi un assaggio tra una prova e l’altra, con il nostro primo gelataio, aspirante campione, che si toglie la tuta e -vestito di tutto punto da gelataio – te lo faccia assaggiare: “Il mio gelato buono e leggero? “!

Sarà banale l’osservazione, ma non sarebbe il caso di pensare ad altre cose in questo momento della stagione agonistica?

Pensare allo sviluppo dell’auto, ad allenarsi o semplicemente riposarsi o concentrarsi, invece che fare i servizi fotografici “iso Ferragni”, con mossette annesse?

Magari pensare al giro più veloce e non solo a “quando ogni chilo che prendi vale 3 centesimi a giro devi essere attento a quello mangi in modo totale”

Senza dimenticare che il nostro novello gelataio è già ricolmo di sponsor e di cachet milionari, solo per cronaca.

Ma chi ci crede ancora a queste operazioni di marketing?

Anche solo per scaramanzia lo avreste fatto in questo momento?

La bontà del pilota, non quella del gelato, dimostriamola sui circuiti.

A meno che non si preferisca vendere davvero gelati nel suo principato, con i suoi compagni di banco …

ma non sono piuttosto operazioni da fine carriera?

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