Sette domande a Ricky Tognazzi, figlio d’arte, autore, attore, regista cinematografico , teatrale e pubblicitario
…e, a sorpresa, anche appassionato di auto
1- Intanto, Ricky, ti piacciono le macchine o preferisci la macchina da presa?
Tutte e due .
Adoro le macchine “fotogeniche” merce sempre più rara, quelle che hanno fatto la storia del cinema e quelle che vorrei mettere nei miei film .
Dall’Aston Martin di Bond, al maggiolino tutto matto, alla Rolls Royce gialla, all’Aurelia del Sorpasso, alla Giulia, la giulietta e la pantera … de “Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto” o de “La polizia ringrazia”.
E poi ancora la mitica 2 Vavalli, la R4, la vecchia Panda, la Citroen “ferro da stiro” di Ginko, la Jaguar “e type” di Diabolik e tutte le Jaguar in genere ed essendo mezzo inglese amo anche la Mini , di “Italian job” ma anche la MG , la vecchia Rover : vorrei comprarmi un Defender da sempre, è un giorno lo farò.
Certo, come vedi , prevale un certo sentimento nostalgico, della serie: “non le fanno più come una volta”…
2- La tua prima auto, un aneddoto
Sono un privilegiato e ho “ereditato” il vecchio maggiolone cabrio di papà!
Che meraviglia nero con gli interni bianchi, un mangia cassette occultato nel cassetto porta documenti che suonava i miei LP preferiti che avevo registrato personalmente: tutti i Led Zeppelin, Jimi Hendrix, la colonna sonora di Arancia meccanica e, confesso , avevo anche oltre a Battisti qualche disco di Baglioni per le serate romantiche.
Un giorno ho bigiato la scuola con gli amici e sono andato a sbattere, per non ammettere la mia doppia colpa di pessimo autista e pessimo studente ho dovuto metterla a posto di nascosto investendo tutti i miei risparmi dal carrozziere.
Solo per poi essere scoperto e beccarmi pure una lavata di testa.
3- Quale pilota del passato o del presente ti piacerebbe invitare a cena ?
Villeneuve.
E poi adoravo il mito di Nuvolari complice la canzone di Dalla!
4- Un ricordo di papà alla guida, con te dietro
Ugo ha sempre prediletto macchine speciali, innovative e anticonformiste, ricordo una enorme Buick comprata in America, piena di gadget e la Matra Simca con tre posti anteriori.
Ma la sua più bella in assoluto: una Jaguar E nera . Ero ragazzino e talmente magro che riuscivo, rannicchiandomi, ad entrare negli strettissimi micro sedili posteriori. Però la cosa più fica era viaggiare d’estate con la capote aperta e sedersi sul bordo del porta bagagli, vento sul corpo e sul viso, rombo nelle orecchie, roba da arresto , altri tempi!
Da quella al postazione si godeva una prospettiva straordinaria del “muso” più bello della storia dell’automobile. Quel lunghissimo cofano era spettacolare con il suo giaguaro, che ogni volta che gli passavo davanti lo salutavo e gli davo un bella lucidata.
5- Una scena particolare di un tuo film come attore o regista in cui c’è anche un auto
L’Alfetta blindata del procuratore su “La scorta”!
L’abbiamo ribaltata come un calzino, ripresa da tutte le angolazioni incluso dall’elicottero, ma l’inquadratura più bella è stata quando siamo riusciti a montare un carrello dentro l’abitacolo che andava a stringere sul primo piano di Carlo Cecchi fino a superarlo per accompagnare il suo sguardo, che dal lunotto posteriore vedeva la luce del suo ufficio della procura spegnersi per l’ultima volta.
6 – C’è un’auto che sogni?
Una city car ultra accessoriata con guida automatica e Wi-Fi. O un Van stracomodo, arredato a salotto, ufficio e cabina di regia, possibilmente con autista!
7- Se ti proponessero di scrivere e dirigere un film su un pilota, chi vorresti raccontare ?
Fangio , Nuvolari, Villeneuve… Eroi della meccanica con un cuore grande così.
7+1 – Un viaggio in auto che hai fatto e che rifaresti domani … e perché’ .
Chiesero alla Duse , che aveva visitato in tournée le più belle capitali del mondo, quale era la sua città preferita tra Parigi, New York, San Pietroburgo …
Lei rispose :”la traversata”, insomma il percorso, il viaggio è sempre più interessante della destinazione .
Anch’io, anche se adoro la barca, il viaggio lo prediligo anche in macchina !
Ho fatto un Roma-Parigi con un vecchissimo e scassatissimo Mercedes diesel e una Milano-Londra in una scomodissima Mini Morris, ho attraversato gli Stati Uniti e il Messico in autostop.
Si, viaggiare … Soprattutto di notte!
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