Sulle strade della “corsa all’oro” con la Maserati Quattroporte (seconda parte)
La ricerca delle aree minerarie ha costretto la Quattroporte ad affrontare percorsi insoliti per una berlina sportiva, per esempio
È evidente che occorrono attenzioni particolari per una berlina a trazione posteriore, e la sorpresa di questa Maserati è stata proprio la facilità di guida e la reattività non tanto a una conduzione sprint, ma all’attraversamento di percorsi sui quali abbiamo incontrato solo Jeep e big pickup a quattro ruote motrici.
La Klondike Highway, nonostante il nome, è una normale strada a volte asfaltata ma anche con lunghi tratti di terra battuta, spesso attraversata da alci, bisonti e persino qualche orso. Segue esattamente il “Gold Rush Trail”, l’itinerario battuto dai cercatori d’oro, e arriva a Dawson City, al confine con l’Alaska, dove vennero scoperte quelle pepite che dettero il via alla seconda e “vera” corsa all’oro. Nel 1898 a Dawson City c’erano trentamila cercatori d’oro. Oggi i residenti fissi sono meno di duemila. Ma d’estate (il che significa luglio e agosto) sono almeno il triplo, perché arrivano dagli Usa e da altre parti del mondo molti giovani a lavorare. Ne abbiamo conosciuti alcuni ( tre americani e due ragazze canadesi) che hanno deciso di passare l’inverno a Dawson, con camera in albergo pagata facendo le pulizie. Ma a fine estate erano pronti a tornare a casa. Con una spiegazione : “Too much tv!”. Ma Dawson City, in estate s’intende, è un posto molto gradevole, con l’immancabile “Jack London Grill” , le case e le chiese sbilenche per le variazioni del terreno , che inevitabilmente risente del ghiaccio invernale e dello scioglimento nel breve periodo estivo. Come si vede da questa foto:
Da Dawson back to San Francisco, l’itinerario subisce poche modifiche, e scendendo in territorio canadese c’è pochissimo traffico, il che consente –confesso- di provare a “sentire” gli oltre 400 cv della Quattroporte, e divertirmi nei passi con molte curve e controcurve. Da Kamloops si entra nella British Columbia, e occorre fare attenzione ai megaTir che trasportano il legname, e ai bisonti che attraversano la strada.
Poi, ad Abbotsford (prima di Vancouver) si attraversa il confine e si rientra negli Usa. Andatura brillante e superiamo Seattle, Portland, Salem, Eugene (siamo ormai nell’Oregon) e poi lasciamo l’highway 5 per andare a prendere la 101 che corre proprio in riva all’oceano Pacifico. Dopo Eureka decido di lasciare la 101 per prendere proprio la strada più a ridosso del mare, la 1. Pressochè deserta, ma affascinante, fino a sbucare al Golden Gate Bridge
E sotto il ponte i pompieri festeggiano la Quattroporte
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