C’era una volta la Fiat “Dietro la pubblicità”
A seguito del grande interesse suscitato sarà prorogata fino al 28 ottobre la mostra “Dietro la pubblicità”, allestita al Centro Storico Fiat in occasione della prima edizione di Archivissima, il festival internazionale degli archivi che si è svolto a Torino dal 6 all’8 giugno.
Ospitata a Torino nell’edificio liberty in via Chiabrera, 20, l’esposizione è visitabile dal pubblico gratuitamente negli orari di apertura del Centro Storico Fiat e ogni domenica con orario continuato dalle 10 alle 19.
Si tratta di una occasione unica per rivivere un secolo di crescita industriale e commerciale attraverso quella che stata la storia della più grande azienda italiana, ormai “emigrata” in terre straniere, senza un futuro per il suo brand storico, FIAT
La mostra “Dietro la pubblicità” offre la possibilità di vedere da vicino oltre ottocento preziosi bozzetti realizzati tra gli anni Venti e gli anni Settanta del Novecento, appartenenti alla collezione del Museo e per la prima volta digitalizzati e mostrati al pubblico. I disegni preparatori di autori come Sironi, Romano, Codognato, Riccobaldi, Dudovich e Puppo – svelati su riproduzioni e in parte anche in originale – testimoniano le tecniche, i ripensamenti, la ricerca di un linguaggio capace di raccontare, lungo l’arco di un secolo, l’azienda e i suoi prodotti.
Il Centro Storico Fiat ha sede nella palazzina che ospitò il primo ampliamento, risalente al 1907, delle officine di corso Dante dove nacque la Fabbrica Italiana Automobili Torino. Nel 1963 vi fu inaugurata un’esposizione permanente che racconta la nascita e lo sviluppo tecnologico, sociale ed economico della Fabbrica Italiana Automobili Torino. La sede è stata ampliata e arricchita nel 2011 per le celebrazioni dei 150 anni dell’Unità d’Italia, e oggi si sviluppa su 3000 metri quadri.
Al museo è possibile scoprire la lunga storia tecnologica di quello che è stata la Fiat, che ha raggiunto vette d’eccellenza in ogni ambito. Si può ammirare il primo motore di aviazione del 1908; la produzione bellica e quella agricola; la Littorina, protagonista del trasporto ferroviario negli anni Trenta; i grandi motori per le navi ma anche le biciclette, sino agli elettrodomestici, che caratterizzarono i consumi del secondo dopoguerra. Non mancano, ovviamente, le automobili: modelli storici che ripercorrono oltre un secolo di innovazione industriale e che ancora oggi esprimono il fascino della modernità.
Grazie a una ricchissima collezione di automobili, cimeli, modellini, manifesti pubblicitari, e a un enorme patrimonio documentale, è possibile ripercorre le tappe cruciali della storia dell’Azienda italiana, nei diversi settori aziendali, e raccoglie più di 5.000 metri lineari di testimonianze cartacee; 300.000 disegni tecnici; 18.000 manifesti; 1.300 bozzetti; 5.000 tra volumi e riviste di automobilismo e storia industriale; 6 milioni di immagini; 200 ore di filmati storici.
Attraverso la ricostruzione di alcuni ambienti negli stabilimenti si percepiscono i cambiamenti dei metodi produttivi: dagli albori della lavorazione “artigianale” della prima officina di corso Dante alla catena di montaggio presente a Mirafiori negli anni Cinquanta, fino alla riproduzione dell’ufficio di Dante Giacosa, il progettista di modelli iconici come Topolino, 600 e 500: le vetture che hanno motorizzato l’Italia.
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