IL BRUTTO CHE PIACE

Qualche giorno fa, in una pagina FB, un appassionato si presentava illustrando le sue vetture.

Un bell’assortimento: Lancia Fulvia coupé, Porsche 911, Mazda Miata prima serie e BMW Z3 coupé.

I commenti si sono soprattutto concentrati su quest’ultima, visti anche i numeri della produzione: appena 7671 esemplari, di cui 1305 con cambio automatico (tanto per fare paragoni: di Lamborghini Gallardo ne sono stati costruiti circa 14 mila esemplari, mentre la Fiat Barchetta ha raggiunto 57000 e la rara Lancia Kappa Coupé circa 3 mila).

I colori di questo modello BMW prevedevano 12 tinte, con 5 allestimenti d’interni. Ma il nocciolo della questione, a parte i commenti positivamente unanimi sui 6 cilindri con i quali è equipaggiata questa vettura, si sono concentrati soprattutto sul design della vettura. Già all’epoca o piaceva molto o la si “odiava”.

E’ la classica vettura “divisiva”, come capita con tante “creazioni” dalla forte personalità. Che si tratti di design, musica, architettura o moda il discorso è sempre lo stesso: più si cerca di andare sullo stile “personale” è più si crea selezione tra chi la compra.

Succede anche nel settore motociclismo, dalla “brutta” ma efficace Vespa T5 (con faro rettangolare), fino alla Suzuki Katana degli anni’80 (la cui riedizione è stata presentata 2 anni fa, anche se non con la stessa “purezza” dell’originale) per poi arrivare alla piccola e carenatissima Gilera CX. Quasi tutti questi veicoli sono caratterizzati dall’essere abbastanza rari se non rarissimi e di essere stati abbastanza “snobbati” all’inizio della loro carriera per poi essere rivalutati e ricercatissimi 20 o 30 anni dopo. Nei mercatini specializzati in moto per esempio è difficilissimo trovare la Gilera CX del 1991.

Ma, tornando alla BMW Z3 Coupé c’è da chiedersi quale sia la combinazione che rende una vettura così affascinante o detestabile. Il fil rouge che lega questo genere di vetture è una certa “disarmonia” di volumi e “stacchi estetici” decisi, come quelli presenti per esempio in un’altra vettura dalla forte personalità come la Citroën Maserati.

Questo particolare modello BWM, presentato nel 1998 e prodotto come la versione spider in Carolina del Sud, a Spartanbourg, è caratterizzata da un volume posteriore importante, con lunotto non molto inclinato. E’una hatchback (ma si può anche definire shooting brake), carrozzeria che si presta di più ad una vettura media che ad una coupé sportiva.

Tratti che nel gergo degli appassionati vengono definiti “ignoranti”, per descrivere bene l’impatto deciso che questi hanno. Il risultato è una vettura molto “caricata” nella parte posteriore, dove l’occhio converge per via del lungo cofano.

Con la serie successiva, la Z4, BMW tornerà ad un design più filante e classico per la versione coperta. Ma, intanto, coloro che apprezzano la Z3 coupé aumentano…

0 commenti

Lascia un Commento

Vuoi partecipare alla discussione?
Sentitevi liberi di contribuire!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *