La mobilità pulita con metano e Gpl

In attesa che si diffonda la mobilità elettrica alcuni brand propongono come carburante il metano. Quest’ultimo è un idrocarburo semplice formato da un atomo di carbonio e quattro di idrogeno, la sua formula chimica è CH4, e si trova in natura sotto forma di gas. Punto di fusione a -182°, punto di ebolizzione a -161,4°.

Dal punto di vista ambientale è tra le soluzioni più intelligenti – ha spiegato Fabrizio Longo (nella foto), direttore Audi Italia a Piero Bianco responsabile delle pagine motori de La Stampa – Tre anni addietro siamo stati i primi a proporre il gas naturale nel segmento premium e oggi offriamo la gamma g-tron di A3, A4 e A5. Si risparmia il 30% sul carburante e il 75% sul bollo, in più si accede a molte zone a traffico limitato.”

La rete distributiva sta crescendo e ora è anche attivo il self-service nelle stazioni di servizio. La nuova A3 Sportback g-tron ha portato al debutto l’inedita variante del 1.500cc turbo da 131 cv sviluppata per garantire un funzionamento ottimale con l’alimentazione a metano. E’ in listino a partire da 30.400 euro: di serie, cerchi in lega da 16″, volante sportivo multifunzione, Audi Drive Select, fari Xenon Plus, radio MMI, a breve sarà disponibile anche la radio DAB con
un supplemento di 200 euro. Sono tre i serbatoi per il metano che contengono in totale 17,3 kg di gas naturale.

Considerando il costo medio di 1 euro al kg, per un pieno si spenderanno circa 16 euro. A questi serbatoi si aggiungono i 9 litri di quello a benzina, utile nelle emergenze). Velocità di 210 kmh, consumo medio di 4,6 kg di metano. Un modello che non affievolisce il piacere di guida. Questa g-tron si distingue dalle sue sorelle solo per la targhetta di identificazione, dato anche che il bocchettone per il rifornimento del metano trova spazio nel vano di quello per i motori termici, mentre
all’interno la specificità della g-tron si evince dall’indicatore del livello del serbatoio del metano.  Nel 2017 erano entrate in listino le versioni g-tron della A4 Avant e della A5 Sportback. Entrambe montano il 2.0 TFSI da 170 cv con S tronic a 7 rapporti. Consumi per i due modelli che si aggirano sui 6,9-7,7 m3 ogni 100 km e 123 gr/km di C02.

Come va il metano in Italia? Nei primi quattro mesi 2019 guida la classifica la Volkswagen up! con 1.984 unità, quindi Fiat Panda (1.954), VW Polo (976), Opel Astra (754), Lancia Ypsilon (587), Fiat Qubo (528), Vw Caddy (421), Skoda Octavia (371), VW Golf (347), Seat Arona (326). In aprile la Vw Polo è risultata la più richiesta con 463 unità, quindi Fiat Panda, con Audi A3, nona in graduatoria. Anche il GPL ha la sua clientela in Italia dove vi sono quasi quattromila aree di servizio attrezzate. I gas di petrolio liquefatti (GPL) sono una miscela di idrocarburi alcani a basso peso molecolare composta da propano e butano. Il GPL ha questo nome perchè i suoi componenti vengono liquefatti mediante compressione a pressioni modeste, comprese tra 2 e 8 bar. Per fare un esempio una bombola da 40 litri di metano contiene circa 6 kg di gas, compresso a oltre 200 bar.

E’ estremamente infiammabile, ma non è tossico. Il GPL viene considerato una fonte energetica fra le più pulite, poichè non inquina il suolo, l’acqua e le falde acquifere. L’ultima proposta arriva da Nissan con la Micra GPL che dispone di un impianto realizzato dalla piemontese Brc. Il serbatoio è sistemato mel vano destinato alla ruota di scorta. Motore 3 cilindri turbo da 90 cv, cambio manuale a 5 marce.

Accelerazioni, riprese e velocità adeguate al tipo di vettura. Il sistema elettronico commuta in automatico il passaggio da benzina a GPL, consumi di 7,8 litri x 100 km col gpl. Nei primi quattro mesi 2019 in Italia, Dacia Duster (7.945) precede Fiat Panda (7.825), Lancia Ypsilon (6.294), Opel Corsa (4.785), Dacia Sandero (4.210) e via via Renault Clio, Fiat 500, Opel Mokka, Kia Picanto e Kia Stonic.

Situazione immutata in aprile con Duster e Panda in avanti su Sandero e Ypsilon.

1 commento
  1. carlo sidoli
    carlo sidoli dice:

    si emette comunque anidride carbonica, gas a “effetto serra”. D’accordo che il settore trasporti (su terra) non è certo il principale responsabile. I vantaggi economici sono sempre collegati alla politica fiscale, che può mutare secondo il vento che tira.

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