Nonostante la F.1, Ferrari vola: utile +35%, ma perché disertare Tokyo?

Conti sempre record quelli della Ferrari in barba alla delusione in F1, mitigata, domenica scorsa, in Brasile con l’acuto di Vettel ed il terzo posto di Raikkonen.

La corsa del Cavallino nei ricavi e negli utili di Maranello è sempre d’attualità. Viene però da chiedersi perchè la Ferrari (ma anche il Gruppo Fca) non abbia partecipato al Motor Show di Tokyo, in un Paese dove le vendite delle Rosse vanno molto bene, da sempre. Inoltre nel 2013 e nel 2014 il marchio Ferrari, non dimentichiamolo, è stato riconosciuto come il più influente al mondo. Nel 2015, poi, è stato stimato come il 295° marchio globale con più valore con una stima di 4,8 miliardi di dollari. La rassegna, svoltasi a Koto City, a pochi chilometri dall’aeroporto di Haneda, e conclusasi il 24 novembre, è stata visitata da 771.200 appassionati e vi hanno preso parte 15 Case costruttrici locali (fra cui Toyota, Lexus, Daihatsu, Nissan, Mitsubishi, Honda, Mazda, Suzuki, Subaru, Isuzu, Hino) e 19 brand di 13 costruttori esteri fra cui Mercedes (che ha esposto nel suo stand la vittoriosa monoposto di Hamilton, neo campione del mondo), smart, Bmw (parata di X 3, 4, 5, 6), Alpina, Volkswagen, Porsche, Audi, Renault, Peugeot, DS, Volvo Trucks, Scania, Bosch, Bridgestone, Goodyear, Pioneer.

Tra luglio e settembre sono state vendute, nel mondo, 2.046 vetture Ferrari (+ 3%), da gennaio il totale è di 6.381 unità (+ 5%) con obiettivo finale per l’intero anno 2017 di 8.400 vendite. Vendite che hanno portato in cassa 836 milioni di euro nel trimestre (+ 7%) e 2,557 miliardi nei nove mesi, per un outlook sull’intero anno ritoccato da 3,3 a 4,4 miliardi di euro. I migliori risultati, a livello di redditività, riguardano l’utile netto a quota 141 milioni di euro nel trimestre e a 401 milioni di euro (+ 35%) sui nove mesi. I 226 milioni di utile operativo netto portano il relativo margine al 31,7%: Prestazioni da brand del lusso, non dell’automotive, come più volte sottolineato dal Presidente Marchionne e avvalorato, di fatto, dalla Borsa.

La sconfitta in F1 a sentire Marchionne, prima del successo nel GP Brasile, <non è stata da attribuire alla sfortuna, ma ad una combinazione di problemi tecnici e ad errori di valutazione dei piloti. C’è il rimpianto di non essere riusciti a far meglio, visto che le nostre vetture erano buone. Nella prossima stagione faremo meglio>. E Vettel a Interlagos ha ritrovato il sorriso insieme alla squadra.

A livello di prodotto c’è tanta attesa per l’ultimo gioiello del Cavallino, la Portofino che sarà commercializzata in Italia da febbraio a 198.000 euro. Poi negli altri mercati europei ed entro l’estate in Usa. Il responsabile vendite e Marketing, Enrico Galliera la descrive così: <E’ la più potente convertibile a offrire contemporaneamente un tetto rigido retrattile, un bagagliaio capiente ed una grande abitabilità, arricchita da due posti posteriori utilizzabili per brevi tragitti>. La Human-Machine-Interface dispone di un quadro strumenti con doppio display TFT dove al cenytro spicca il contagiri analogico. Nuovi il volante multifunzione e lo schermo full-HD multi-touch capacitivo da 10,25″. L’erede della California T si scopre in 19″ anche marciando fino a 30 orari. Sotto il cofano un motore turbo V8 da 600 cv, accelerazione da 0 a 200 kmh in 10,8″. Gli interni sono innovativi sia a livello di materiali impiegati, sia di sedili che presentano un’anima a magnesio per ridurne il peso. Nel frontale spiccano i gruppi ottici a sviluppo orizzontale. Seminascosti, sul bordo esterno dei proiettori, ci sono due canali aerodinamici <air curtain>. Il sistema lunotto-spoiler è stato ulteriormente migliorato. <Siamo riusciti a fare una bella cabrio, ma con la stessa auto anche un bel coupè> – ha evidenziato Flavio Manzoni, responsabile del Centro Stile Ferrari. Peccato non aver fatto ammirare ai giapponesi la Portofino, un prodotto veramente interessante.

ferrariportofino

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