Le auto sono sempre più sicure, ma le tariffe assicurative non calano in proporzione

L’Ospite di Autologia, Marcello Pirovano, giornalista, direttore di Japan Car Magazine, Europe Car Magazine, MotorPad TV e Motorpad.It

Dicono infatti all’IVAS, l’istituto di sorveglianza delle assicurazioni, che le tariffe RC Auto sono calate dell’8%. Questo grazie al minor numero degli incidenti, al costo dei risarcimenti ed alla mobilità dei clienti che, evidentemente, ha dato origine ad una sana concorrenza.

Ne prendiamo atto con piacere.

Resta però da spiegare, a noi comuni automobilisti, perché tutto questo ancora non abbia alcun effetto significativo sulle tariffe, in particolare sulla riduzione del divario che ancora ci separa dalla media europea e che si aggira sul 20%. Una situazione che, sempre a detta dell’IVAS, dipende anche dalle troppe truffe dei disonesti. Insomma gli onesti pagano, come sempre, per i disonesti. Si premurano infine di segnalare che questo divario non potrà essere colmato prima del 2020, sempre che la dinamica dei prezzi in Europa non cambi. Tutto vero.

Ma perché, ci chiediamo, e chiediamo, non fare altre considerazioni. Questa, ad esempio:
oggi non c’è costruttore che non imbarchi sulle sue auto, e in crescita esponenziale sui modelli più recenti, una serie incredibilmente efficace di tecnologie e dispositivi di sicurezza attiva, passiva e preventiva che – incontestabilmente – hanno il merito primario della riduzione del numero e della gravità degli incidenti.

Ci sono auto, anche di piccola taglia e cilindrata, che aiutano chi sta al volante in molte situazioni di marcia e di traffico, che prendono per lui decisioni fondamentali. Frenano se si è distratto, se c’è rischio di tamponamento o di sbattere su qualche ostacolo improvviso pedone o ciclista che sia, che parcheggiano autonomamente in entrata e uscita, che eliminano l’abbagliamento, che aiutano nelle ripartenze in salita, che avvisano se si abbandona involontariamente la linea di carreggiata e controllano l’angolo cieco e tutta l’area circostante il veicolo.

Se non bastasse, sorvegliano il livello d’attenzione, di stanchezza e di tasso alcolemico del pilota, lo informano di cosa sta succedendo qualche km più avanti, gli forniscano condizioni generali di confort e interconnessione che, di certo, hanno benefici effetti sulla sicurezza; ci sono perfino, sempre più diffusi, airbag esterni all’auto per una miglior protezione di ciclisti e pedoni. E ho sicuramente dimenticato qualcosa.

Ebbene tutto questo ha un costo che l’automobilista paga volentieri perché la sicurezza, propria e degli altri, non ha prezzo.

Ma perché tutto questo deve servire solo ai bilanci delle compagnie di assicurazione? È così difficile modulare TARIFFE A COSTI DECRESCENTI in ragione dei sistemi di sicurezza di cui è dotata l’auto?

È la richiesta ufficiale che avanzo anche a nome della Compagnia dell’auto. Chi è d’accordo dia la sua adesione con le varie forme messe a disposizione dal web.

Altre “chiamate alle armi” di questo tenore e concretezza stanno per essere lanciate e avranno successo quanto più ampio sarà l’adesione degli automobilisti e motociclisti. Vi aspetto.

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