Gran Premio di Australia, le pagelle dei protagonisti

La tappa australiana della Formula 1 impone agli appassionati europei un risveglio piuttosto anticipato rispetto agli standard domenicali. Ma chi ha messo la sveglia per guardarsi il GP di Melbourne non si è certo riaddormentato sul divano!

10 – Verstappen

Chi ricorda l’arrembante ed esplosivo pilota sempre pronto a fare a pugni con chiunque (meglio se Hamilton)? Ebbene non esiste più, al suo posto c’è un fuoriclasse che sa leggere ogni fase della gara e, grazie a una vettura indubitabilmente un paio di spanne sopra le altre, che sa evitare di litigare troppo con Russell ed Hamilton che lo passano nel primo giro. Tanto prima o poi (di solito non tanto poi) ripassa tutti senza problemi.

10 – Russell

Che dire, sei davanti al tuo compagno in prova, superi Verstappen alla prima curva, te ne vai liscio liscio e hai già un bel vantaggio quando all’arrivo della safety car il tuo team ti richiama ai box per cambiare le gomme un attimo prima che venga esposta la bandiera rossa. Gara rovinata, ma tu non demordi e ridai un senso alla giornata rimontando fin quasi al podio, ma il tuo motore va arrosto e ti ritiri. Un bel 10 te lo meriti, dai…

9 – Alonso e Hamilton

Mettiamo insieme i due vecchietti della Formula 1 che raramente sbagliano e sanno interpretare alla grande ogni fase della gara. Magari (Hamilton) insinuando il dubbio di non farcela a finire la gara con le gomme dure, oppure (Alonso) chiedendo di bloccare la classifica al giro precedente appena raddrizzata l’auto dopo il testacoda causato dalla tamponata di Sainz.

8 – Perez

Certo, parte ultimo e rimonta un bel po’ di posizioni, ma come si fa a dargli un voto più alto quando il suo compagno di squadra non cicca un colpo e allunga allegramente il distacco in classifica? Checo si consola, per modo di dire, con una bella gara e il giro più veloce.

7 – Mercedes

Il voto sarebbe più alto nel giorno in cui tornano seconda forza del mondiale, se non richiamassero ai box Russell rovinandogli la gara e mettendo in difficoltà Hamilton che, senza il DRS ottenuto grazie alla scia del compagno, viene fagocitato in un attimo da Verstappen. E non va dimenticato il problema al motore di Russell.

7 – Guanyu Zhou

Il pilota Alfa Romeo ha vinto la gara nella gara tra asiatici contro il giapponese Tsunoda. Alla fine, ha conquistato un buon nono posto che, visto il risultato delle prove, è più che positivo. Per carità, il merito per essere entrato in zona punti è delle due Alpine e di Sainz, ma in casa Alfa Romeo non sono schizzinosi e poi Zhou è stato migliore di Bottas per tutto il weekend.

6 – Ferrari

La mossa di far rientrare Sainz appena entrata in pista la safety car è stata completamente vanificata dalla bandiera rossa e dallo stop alla gara, che ha permesso a tutti gli altri di cambiare gomme. Questa volta a sbagliare sono stati i piloti e per Leclerc è il secondo “zero punti” in tre gare. Le classifiche piloti e costruttori retano ferme, come in Bahrein.

6 – Oscar Piastri

La gara del rookie di casa McLaren può essere sintetizzata così: a punti al terzo GP, che combinazione è pure quello di casa sua. Forse è presto per giudicarlo ma tutto sommato non sta sfigurando rispetto al compagno di squadra Norris e con questa McLaren entrare nella zona punti è un miracolo.

6 – Lance Stroll

Nessuno pensa sia all’altezza di Alonso, ma non è neppure il peggior pilota del lotto e le accuse che gli muovono contro sono a mio parere eccessive: vorrei vedere uno qualsiasi delle persone che lo criticano seduto al suo posto… Chi già seguiva la Formula 1 negli anni Ottanta, certo ricorda le valige piene di soldi che Hector Rebaque, Ricardo Zunino o Pedro Paulo Diniz utilizzavano per correre. Papà Lawrence indubbiamente ha investito un bel po’ di quattrini nell’avventura in Formula 1 del figlio, ma almeno Stroll mi sembra più bravo dei tre citati.

5 – Telecronisti Sky

Piuttosto confusionari, molto di parte e sempre alla caccia del Girolimoni di turno, cioè un colpevole a tutti i costi, uno che ha sicuramente danneggiato la Ferrari. Come quando, di fronte all’evidente errore di valutazione di Leclerc in occasione della sua uscita di pista, non esitano un solo secondo a dare la colpa al povero Stroll. E nell’affermare che tutto sommato la penalità a Sainz che ha centrato in pieno l’incolpevole Alonso se la sarebbero meritata anche altri in quell’ultima partenza arrembante. Non so… sarebbe meglio un po’ meno sensazionalismo e più sostanza, evitando di dire tutto e pochi minuti dopo il contrario di tutto.

5 – Albon

Poco da dire: sei in sesta posizione con una Williams che sicuramente ancora non merita quella posizione, potresti fare la gara della vita e pensi bene di schiantarti a muro. Certe occasioni non tornano tanto spesso, purtroppo.

5 – Sainz

Il voto è una media tra l’ottima valutazione per le prove e la prima parte di gara, e la tragedia all’ultima ripartenza. Ma davvero un pilota della sua esperienza che sta giocandosi un podio a due giri dalla fine su una Ferrari che ha un bisogno incredibile di punti, getta tutto alle ortiche centrando alla prima curva il pilota che lo precede? I cinque secondi di penalità bastano e avanzano per farlo scivolare oltre metà classifica e fuori dai punti.

4 – Leclerc

Siamo tutti convinti che sia forte e che in pochi sono in grado di batterlo sul giro secco. Ma deve smetterla con questi incomprensibili errori. In Australia doveva andare a punti e non l’ha fatto, cercando un inutile attacco nelle prime fasi di gara.

4 – I piloti Alpine

Esteban Ocon e Pierre Gasly sono due galletti francesi che tutto sommato stanno portando la Alpine stabilmente in zona punti, ma ogni tanto esagerano. Ocon avrebbe potuto frenare prima di centrare il suo compagno all’ultimo restart, e Gasly avrebbe potuto evitare di essere così arrembante nel rientrare in pista dopo un lungo. Risultato? Le due Alpine a muro con un sacco di danni che forse metteranno in difficoltà il team. Peccato, perché fino a quel punto avevano fatto una buona gara, soprattutto Gasly. 

2 – Direzione gara

Tre bandiere rosse in una sola gara sono certamente un record, così come è un primato l’inutilità con cui sono state date. A parte l’ultima (il botto tra Ocon e Gasly non era gestibile altrimenti) le prime due avrebbero potuto essere evitate: del resto era solo un po’ di ghiaia e di gomma in pista. Sembra che nei momenti convulsi la direzione gara non sappia fare altro che cadere nella più totale confusione. Questa Formula 1 non se la merita proprio.

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