La Porsche Mission R
La Porsche Mission R, esposta al recente Salone di Monaco, è la rappresentazione di un veicolo completamente elettrico per gli sport motoristici dei clienti. Lo sviluppo di una piattaforma dedicata agli sport dei clienti completamente elettrica e legata al marchio è un altro passo in avanti di Porsche verso un futuro sostenibile degli sport motoristici. Con 30 campionati monomarca in tutto il mondo, oltre 4.400 vetture da competizione prodotte su base 911 e 31 anni di Carrera Cup Deutschland, Porsche è attualmente il marchio di maggior successo negli sport motoristici dei clienti. L’azienda è solita sfruttare gli sport motoristici come laboratorio sperimentale, dove soluzioni e tecnologie innovative devono dimostrarsi all’altezza nelle condizioni più difficili, per poi essere realizzate nella produzione in serie.
La sostenibilità come parte essenziale della strategia aziendale.
Nel 2030 Porsche vuole arrivare a essere CO2neutrale a livello di bilancio. Nello stesso anno, il produttore di auto sportive prevede di offrire più dell’80% delle sue vetture con un motore elettrico. Nei prossimi dieci anni l’azienda investirà più di un miliardo di euro nella decarbonizzazione. Le misure includono lo sviluppo di batterie ad alte prestazioni e di eFuels con emissioni di CO2 significativamente ridotte. Porsche sta testando questi carburanti sintetici negli sport motoristici insieme a ExxonMobil. Questo perché anche gli sport motoristici stanno diventando sempre più sostenibili.
Concetto di trazione pionieristico con innovativi motori elettrici.
La Mission R raggiunge lo stesso livello di prestazioni dell’attuale Porsche 911 GT3 Cup. La potenza rimane costante per tutta la durata della gara: un grande vantaggio dei motori elettrici di Porsche con raffreddamento diretto dell’olio. La capacità della batteria, dotata di celle di fascia alta e raffreddamento diretto dell’olio, è progettata per una distanza di gara in formato sprint (30 minuti). Grazie alla tecnologia da 900 volt e alla capacità di ricarica rapida, la batteria può essere ricaricata dal 5 all’80% SoC (State of Charge/stato di carica) in circa 15 minuti durante la pausa della gara.
Fino alla linea di cintura con accenni a un futuro modello di serie.
La Mission R è molto compatta e rimane piatta sulla strada. L’approccio purista al design è definito dall’abitacolo slanciato, dalla linea del tetto decisamente degradante verso la coda e dalle spalle pronunciate dei parafanghi. Il cofano anteriore scende in pieno stile Porsche tra i due parafanghi fortemente arcuati. Le grandi prese d’aria laterali, la protezione antipietrisco frontale con fibra naturale visibile e i fari a LED piatti con luce a quattro punti dominano la parte anteriore. La vista posteriore è caratterizzata da un grande diffusore e da un alettone libero, come per le auto da corsa. La fascia luminosa tipica del marchio rappresenta il collegamento con le vetture di serie.
Con parti della carrozzeria realizzate con materie prime rinnovabili.
Numerose componenti della Mission R sono realizzate in plastica rinforzata con fibre naturali (NFK). La base è costituita da fibre di lino provenienti dall’agricoltura. La produzione della fibra realizzata in modo sostenibile genera l’85% in meno di CO2 rispetto alla produzione della fibra di carbonio. La fibra naturale è visibile negli esterni, ad esempio nella protezione antipietrisco frontale, nelle minigonne laterali e nel diffusore. Nell’abitacolo le fibre naturali si trovano quasi ovunque. Ad esempio, la paratia posteriore e il guscio del sedile sono realizzati in plastica rinforzata con fibre naturali.
Innovativa struttura della gabbia con materiali compositi in fibra di carbonio.
Una nuova struttura della gabbia in plastica rinforzata con fibra di carbonio (CfK) protegge il pilota. Questo cosiddetto “esoscheletro” unisce un alto potenziale di protezione con un peso ridotto e un aspetto unico. La struttura forma il tetto ed è visibile dall’esterno. Incornicia e unisce sei segmenti trasparenti in policarbonato. Tra questi c’è anche un’apertura di salvataggio rimovibile direttamente sopra il pilota.
Orientamento ottimale al pilota.
Gli indicatori e gli elementi di controllo principali si trovano su un unico asse. Le informazioni vengono divise su tre livelli: la massima priorità viene data al display da corsa tra le maniglie del volante. Qui vengono visualizzati tutti i dati importanti per la guida. Dietro, sul piantone dello sterzo, si trova un secondo schermo più grande. Qui il pilota vede le immagini delle telecamere montate lateralmente e della telecamera centrale dello specchietto retrovisore. Alla destra del pilota si trova un pannello di controllo con schermo integrato che mostra i dati biometrici del pilota. Altre caratteristiche speciali: l’innovativo sedile a guscio intero in stampa 3D Bodyform con imbottitura frutto di un processo di maglieria 3D, telecamere integrate nell’abitacolo per una trasmissione live e una nuova combinazione di supporto per casco e ventilazione del casco.
Modulo pilota come simulatore di gara.
Nella Mission R si fondono corse reali ed e-sport. La cella di guida monoscocca è progettata come un modulo e può essere utilizzata in forma identica all’esterno della vettura come simulatore. Questo permette al pilota di prepararsi virtualmente per la sua prossima gara in un ambiente familiare. E gli appassionati di sport motoristici del domani possono partecipare agli eventi di e-sport.
Aerodinamica progettata per la deportanza.
La Mission R rappresenta un ulteriore sviluppo della Porsche Active Aerodynamics (PAA) con il Drag Reduction System (DRS) nella parte anteriore e sull’alettone posteriore. Comprende tre lamelle in ciascuna delle due prese d’aria laterali nella parte anteriore e un alettone posteriore in due parti e regolabile. Per ottenere la massima deportanza, le lamelle vengono chiuse e la superficie posteriore dell’alettone viene inclinata raggiungendo la posizione più verticale. Con aeroblade in carbonio dalla superficie liscia, anche i cerchi in metallo leggero sono ottimizzati per il flusso.
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