I furbetti della BREBEMI

Transiti previsti 18 mila veicoli al giorno, con punte di 24 mila. Traffico reale, poco più di 8 mila veicoli al giorno. Dall’inaugurazione della BREBEMI, l’autostrada che collega Brescia a Milano passando per la provincia di Bergamo, non per la città, notare bene, i dati sono in negativo. Ovvero nonostante la fame di strade, su quella in particolare, non ci va nessuno o quasi. Al punto che la tanto vantata impresa privata ha già chiesto (e forse ottenuto) 400 milioni dallo Stato. Ovvero, ribadiamo, in Italia l’impresa privata vale solo se fa utili, perché quando perde allora diventa impresa statale o quasi. Profitti privati, perdite pubbliche. E no, non è il caso. Se gli imprenditori che hanno voluto la BREBEMI oggi piangono miseria, non deve essere il cittadino a doverci rimettere. Se la gente non ci va un motivo ci sarà. Un esempio? Da Brescia a Milano nessuna stazione di servizio, deserto totale. Ti fermi senza benzina? Aspetti il contadino che ti venga a recuperare. Ti fermi a una piazzola di emergenza? Nemmeno il cestino portarifiuti. E se cerchi la colonnina SOS la trovi nascosta dietro. Mica in bella evidenza. E poi il costo: molto cara, carissima. Per non portare a nulla. Tangenziale di Brescia, con scarsa segnalazione, Liscate zona Linate, quindi periferia milanese, senza accesso tangenziali o altro. E perché dovrei pagare più cara una tratta se poi il servizio è inferiore e scadente? Chi l’ha presa una volta ha fatto i suoi conti e ha deciso di intasare la A4, che non è un esempio di buona gestione, per intenderci, ma almeno sai che spendi meno. Esempio privato, poco godibile per tanti, ma sintomatico: dalla residenza privata di chi scrive alla barriera di Milano, 2,90 euro con A4, cifra da ladri visto che è aumentata da 2,30 a 2,90 in quattro anni senza alcun beneficio (si tratta di 60 centesimi a botta ovvero 1,2 euro da moltiplicare per 5 giorni alla settimana per il mese per l’anno e fate voi i conti di quanto costa di aumento). Ebbene, BREBEMI, tragitto simile, anzi meno, sono appena 14 km di autostrada contro i 34 della A4, tariffa di 3,40 euro. Domanda: perché uno dovrebbe pagare 50 centesimi in più, trovarsi sperduto nella bassa padana senza riferimenti, senza distributori, senza uno schifo di macchinetta del caffè? Ergo, non ci vado, ergo la BREBEMI non ha traffico, ergo i gestori si lamentano, ergo chiedono allo stato di intervenire, ergo alla fine la pago ancora io con le mie tasse. Ma qui sono tutti convinti che in Italia ci siano degli idioti in circolazione? Basta fare una strada e l’idiota di turno paga, salato, il pedaggio? Vedi Pedemontana e vedi raccordo tangenziale Agrate – Lodi, altra mazzata per 30 km di strade che a farle nell’antico Egitto ci avrebbero impiegato meno che a fare le piramidi? Se qualcuno crede che siamo un popolo di idioti, da tassare a piacimento, con i risultati della BREBEMI forse ha capito che di soldi in giro non ce ne sono, che tirare la carretta è diventato pesante e se apri una impresa e poi va male, il rischio è tuo, non devono essere le mie chiappe a salvare quelle altrui che per impudenza o incapacità rischiano sempre con le chiappe altrui. Nella fattispecie le mie, le vostre, ma mai le loro. Idioti sì, ma fino a un certo punto.

1 commento
  1. Mister X
    Mister X dice:

    ohhh, meno male che c’è ancora qualcuno che scrive come mangia e che dice le cose come stanno!
    Continua così Ciccarone.

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