Le strade italiane sono sicure ?

Le strade italiane sono sicure ?

Ci sarebbero molti modi per rispondere a questa domanda. Si potrebbe fare un’indagine sulla segnaletica, ma sarebbe troppo impegnativo su tutto il territorio nazionale;  oppure confrontare gli incidenti che ci sono stati su strada anno su anno, ma qui ci sarebbe una variante che inciderebbe molto e cioè l’evoluzione delle auto in termini di sicurezza, oppure si potrebbe fare un confronto con gli altri paesi europei, ma bisognerebbe avere un mare di dati.

Un metodo semplice ed immediato  ci arriva, invece, proprio in questi giorni da Asphaltica World, il Salone europeo dedicato all’intera filiera dell’asfalto, promosso per la prima volta a Roma il 29 e 30 ottobre dall’Associazione e da Verona Fiere.

Poiché basta un semplice calcolo: più asfalto si  utilizza per riparare le strade e più queste sono sicure.

Ebbene no, manco a dirlo, il risultato è che le strade del nostro Paese non sono sufficientemente sicure. Infatti a fine 2015 il consumo di asfalto (conglomerato bituminoso) in Italia toccherà un nuovo record negativo: saranno state impiegate solo poco meno di 22 milioni di tonnellate per costruire e tenere in salute le nostre strade. Il dato è sì, solo in leggero calo rispetto allo scorso anno, ma conferma il pericoloso trend degli ultimi 9 che ci hanno portato dalle 44 milioni di tonnellate utilizzate nel 2006 ad oggi.

E in più, la situazione delle nostre strade è destinata quindi a peggiorare drasticamente nei prossimi mesi con le condizioni meteorologiche.

Secondo le stime del SITEB, dal 2006 al 2015, anche a causa del rispetto del Patto di Stabilità, gli Enti Gestori della rete stradale italiana non hanno messo in opera ben 96 milioni di tonnellate di asfalto necessarie a tenere in buona salute le nostre strade, per un valore complessivo pari a 9 miliardi di euro.

Oggi per riportare in sicurezza il nostro patrimonio stradale occorre un investimento straordinario per un piano di manutenzione da 50 miliardi di euro.

Un investimento decisamente elevato, ma necessario per non vedere ulteriormente deteriorare il valore del patrimonio stradale italiano: una rete lunga oltre circa 500.000 Km (escludendo le strade vicinali e quelle non asfaltate), di cui 7.000 circa sono i chilometri di autostrade e 25.000 i Km gestiti direttamente dall’ANAS per le cosiddette “strade di grande comunicazione”, il cui valore complessivo (con gallerie, ponti e viadotti) è stimato in 1.000 miliardi di euro.

Le conseguenze sono sotto i nostri occhi con buche, deformazioni, lesioni, sconnessioni dei piani stradali, evidenti su quasi tutta la nostra rete viaria, con gravi ripercussioni sulla sicurezza degli utenti. La situazione appare particolarmente drammatica sulle strade gestite da Comuni e Province, con alcune arterie provinciali addirittura chiuse al traffico perché troppo pericolose.

Se il calo del consumo del conglomerato bituminoso è avvenuto in maniera progressiva e lineare, di contro, il degrado della pavimentazione è avanzato a ritmo esponenziale. Il mancato rifacimento dei “tappetini d’usura” (così chiamati proprio perché destinati a consumarsi nel tempo) nei tempi convenuti hanno determinato spaccature e infiltrazioni d’acqua sulla superficie stradale che hanno compromesso molte arterie sin dalle fondazioni, rendendo necessari costosi lavori straordinari in profondità, non sostituibili da cosiddette “operazioni tappa buche” destinate a durare solo poche ore.

E’ oggi necessario” – ha affermato Michele Turrini, Presidente del SITEB – “mettere mano a un piano straordinario di salvaguardia delle nostre strade. Il nostro Paese oggi non ha bisogno di grandi opere, ma di rimettere in sesto e in sicurezza la rete esistente, prima che questa collassi. Auspichiamo che il promesso allentamento del patto di stabilità per gli Enti Locali, previsto per i lavori stradali nel testo attuale della Legge di Stabilità 2016 illustrato dal Presidente del Consiglio Matteo Renzi, ridia ossigeno al settore e consenta una messa in sicurezza del nostro patrimonio stradale”.

Auspichiamolo anche noi, che usiamo le strade tutti i giorni…

 

 

 

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