CONTRO STILE : DACIA DUSTER 2024 Global Car …Buon Compleanno “GITANA “

Dall’inizio del secolo scorso la Rivoluzione Industriale ci ha permesso di sviluppare e migliorare le “sempre verdi” Global Car, sia come prodotto che come servizio, facendo certamente pagare un costo elevato alla salvaguardia del clima dell’intero pianeta, utilizzando energia fossile per l’autotrasporto.

Con l’impiego di nuove fonti di energia (non solo motori elettrici) e con un approccio intelligente, umano, analogico e digitale possiamo intraprendere per queste tipologie di vetture un percorso virtuoso in termini di progetto per attualizzare la mobilità globale sostenibile.

Semplici, Utilitarie, Low cost, Fear … sono le definizioni più giuste per modelli di macro-mobilità urbana ed extra urbana che si possono riassumere in un solo concetto: Global Car.

Le case automobilistiche con modelli misurati e in linea con questa idea di base continuano a dare una risposta puntuale, sempre al passo con i tempi, alle trasformazioni economico sociali del mercato e una marcata empatia con le esigenze della gente, anche nella specifica definizione di “democratizzazione del trasporto”.

Modelli che, di decennio in decennio, sono rimbalzati nei contesti sociali più disparati, nelle culture e nelle economie di paesi e continenti … Fiat 500, PANDA, UNO, Volkswagen BEETLE, GOLF, POLO, Renault 4 – 5, Toyota PRIUS, Honda CIVIC …  sembra quasi superfluo, perché impressi nella memoria di intere generazioni, elencare i nomi delle molte Global Car che hanno, oltretutto, rappresentato l’iconografia del mezzo di trasporto più conosciuto al mondo. 

DACIA DUSTER 2024

Dal 2010 con il primo modello DUSTER (foto del modello 2010) la Marca rumena DACIA (Gruppo Renault)  si inserisce con ogni diritto nella categoria delle Global Car con una strategia ben chiara: mantenere sotto controllo la sua proposta di prodotto, sincero, senza velleità, concreto, fruibile e con un Design molto intrigante.

(ndr. 2.2mil prodotti venduti in 60 paesi)

Un Concept e tre i modelli di base sui quali si sta evolvendo la sua storia che è fatta anche e soprattutto di moltissime “specialities”, sempre adeguate all’evolversi dei gusti e dei mercati.

2009 H7 Concept (molto innovativa e ben proporzionata con dettagli di spiccato buon gusto).

2010 DUSTER 1 (2013 restyling con più personalità – introduzione sul fianco dell’elemento snorkle )-

2017 DUSTER 2 (e successivi restyling) DUSTER PICK UP 2/4 porte

2024 Eco-G DUSTER (Nuovo logo ben amalgamato nella tipica calandra)

Il sapiente lavoro del Design dedicato alla sua costante e coerente evoluzione è evidente. Direi quasi una sentenza! Determinante e molto legato al suo innegabile successo.

L’architettura, le dimensioni degli esterni compatte supportate da una linea pulita ma ricca di personalità, l’alta abitabilità, e le generose capacità di carico giocano a favore della fondamentale identità del Brand DACIA,  ponendola in primo piano e giustamente Leader di un nuovo segmento globale: il C.U.W. (Compact Utility Wagon). Si inserisce con una la sua forte identità tra le Station Wagon e i SUV.

Il Design degli interni è razionale, con qualche piccola distrazione decorativa. Tutti i componenti sono di buona qualità e confermano la forte personalità’ della DUSTER.

La DACIA DUSTER è una Gitana, Zigana, Zingara

Fedele alle origini del marchio, il cui nome riprendeva quello che i Romani avevano attribuito a una parte del loro impero, la sua identità di “popolo romano” viene confermata. Lo testimoniano i valori del desiderio permanente di muoversi, di sentirsi liberi, di non avere legami con un solo territorio e di viaggiare per il Mondo senza confini. È pronta per ogni situazione e con il Concept Race Sandrider 2024 conferma quel sapore di appartenenza a una sua cultura e a un ristretto Club di modelli.

Il suo carattere forte e il suo stile latino sono molto legati alle sue origini. Ben posizionata all’interno del Gruppo Renault, non ha niente a che fare con gli altri Brand, che spesso sconfinano nell’eccesso di un Design barocco o, ancor di più, nell’ overdesign “nipporientale”.

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