Regalare auto e documentazione ai Musei: come fare?

Il tema è di quelli che ricorrono ogni tanto: cosa fare se si intende donare una vettura, della documentazione o – per esempio – una collezione di modellini a un museo o a un’istituzione il cui fine è quello di conservare e tramandare la storia dei veicoli?

Lo spunto è arrivato da un imprenditore torinese, che mi ha chiesto consigli riguardo la donazione di una sua bella collezione di modellini. Subito mi sono venute in mente grandi istituzioni e musei, come il Mauto e l’Automotoclub Storico Italiano.

L’ente più indicato, per via del suo ruolo istituzionale e longevo, nonché per l’accuratezza delle sue procedure in questo campo, è il Museo Nazionale dell’Automobile Torino. Questo perché, essendo un museo a matrice pubblica (ha come soci Regione e città di Torino, gli altri sono enti come l’ACI e imprese come Stellantis) è praticamente impossibile che venga chiuso. Le fondazioni o altri enti privati hanno invece un orizzonte temporale certo fin quando le persone che l’hanno fondata sono decise e mantenerle in vita.

Il Mauto, nella pagina dedicata al suo archivio, invita a condividere il materiale potenzialmente utile: basta scrivere alla mail centrodoc@museoauto.it. Si possono donare anche vetture: il Mauto le conserva, le espone e talvolta fa post su facebook raccontando la storia del modello e mettendo il nome del donatore. Attualmente le vetture donate sono oggetto di una mostra in uno dei piani della struttura: un bel modo per renderle evidenti.

Davide Lorenzone, il curatore del museo, ci ha spiegato come viene valutata la procedura di donazione: “La vettura proposta viene valutata, generalmente accettiamo quelle che mancano alla nostra collezione. C’è quindi un iter standard. La donazione viene perfezionata con un atto notarile, con la clausola che prevede la restituzione al proprietario o agli eredi nel caso in cui non sia più in linea con le necessità dell’ente”. La tendenza, dice ancora Lorenzone, è quello di un incremento delle donazioni.

L’ASI invece sotto questo profilo, anche se meno “strutturata” rispetto al Mauto (non esiste per esempio un archivio consultabile) è disponibile a ricevere donazioni.

Sul suo sito non compaiono informazioni riguardanti le eventuali donazioni di vetture e di documentazione e non vi è notizia di quelle che ha ricevuto negli anni passati. Però è bastato chiedere informazioni ufficiali all’ente: le auto donate finora all’ASI sono 5, di cui molte utilizzate per varie iniziative: 3 di queste (Lancia Fulvia Coupé Montecarlo 1972, Lancia Fulvia Coupé 1.3 S 1972 e Alfa Romeo Spider 1.6) sono state destinate al progetto solidale “Classica & Accessibile”, mentre la quarta è usata per eventi (Lancia Flaminia Coupé Touring 1967, utilizzata a metà marzo a “Eva al Volante” per un equipaggio stampa). La quinta, non funzionante, è in attesa di restauro (Lancia Flavia Coupé 1973). Chi volesse donare una vettura deve semplicemente contattare la presidenza ASI, in modo che ogni singola iniziativa venga valutata insieme al donatore stesso, in modo da assecondare le sue disposizioni in merito. Per contattare la presidenza è stata fornita la mail generale dell’ente (info@asifed.it).

Per quanto riguarda la documentazione la situazione è diversa, in quanto non vi è un archivio organizzato a disposizione dei soci e degli appassionati (cosa che esiste in qualche club, con piccola biblioteca annessa). L’archivio, suggeriamo, potrebbe nascere sulla spina dorsale dell’indice della rivista “La Manovella”, che sarebbe il punto di partenza per creare una raccolta di documenti organizzata, digitalizzata e consultabile online (come quello del Mauto) Sembra incredibile, ma la prestigiosa rivista ufficiale dell’ASI, nata nel 1961 (5 anni prima dell’ente, era il magazine del Veteran Car Club Italia) non ha ancora un indice generale e analitico.

L’ACI invece ha un suo archivio storico (almeno a Torino) ed è socia del Mauto, ma sul sito non vi è alcun riferimento alle procedure riguardanti le donazioni.

Questo per quanto riguarda i grandi enti e istituzioni: i piccoli musei non hanno i locali sufficienti per contenere un numero elevato di vetture che vengono donate. In caso di centri di documentazione invece non sempre vi è la capacità organizzativa di saperli conservare o comunque talvolta non vi è proprio un archivio organizzato.

Esistono però le eccezioni, come quella del Murgia Museum Proscia & Bruno (Cassano delle Murge, Bari): è possibile donare una vettura purché a giudizio dello stesso museo abbia un valore ed un interesse storico accertato.

Se si è in possesso di un mezzo che si intende donare, è sufficiente contattarli mandando la descrizione del mezzo. A loro discrezione visioneranno il mezzo, e in caso di reale valore storico provvederanno a loro spese al ritiro dello stesso, al disbrigo pratiche e al suo posizionamento nel Murgia Museum con relativa legenda descrittiva della provenienza e del donatore. Il sito del museo (che ha nel menù principale la sezione “donazioni”, accorgimento apprezzabile) è www.murgiamuseum.it.

Ricordiamo a tutti che i musei dei veicoli storici in Italia sono stati recensiti dall’ASI tempo fa, con il valido progetto asimusei.it, dov’è possibile avere informazioni sui vari musei italiani suddivisi per regioni.

1 commento
  1. Marco Francesco BATAZZI
    Marco Francesco BATAZZI dice:

    Non so quanto siano cambiate le situazioni attualmente ma circa 30 anni fa tentai di regalare una vera Auto Union DKW 1000S coupé 1962, conservata, completa e funzionante al Museo dell’Auto di Torino e vennero persino a vederla, giudicandola adatta per essere esposta ma che non la prendevano perché “non aveva un legame con altri modelli più vecchi di DKW assenti dalla collezione”. Mi è sempre rimasta sullo stomaco una scusa così stupida.

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