Sette domande a Marina Carpini

Ci sono persone di cui la prima cosa che ti colpisce è la voce.

Il cui timbro di voce è come una firma, una sorta di identità che racconta già molto di lei.

La voce di Marina è gioia ed energia, solare e coinvolgente.

Ti rimane impressa anche quando l’intervista è finita.

Marina Carpini : torinese con radici elbane è giornalista e grafico raffinato per una importante testata nazionale.

“Per anni ho progettato e curato la grafica del settore cultura e di Tuttolibri.

Adesso sono nel settore che “cucina” la parte nazionale del giornale tutti i giorni.

Mi sono diplomata all’unica scuola all’epoca di grafica in Italia a livello universitario, quella del Politecnico di Torino.

Ho insegnato tecnologia grafica, ma soprattutto ho sposato un grande giornalista.

Da amante del mare abito a Torino sul fiume”

In più è una grande appassionata dell’auto come mezzo di libertà e una guidatrice esperta.

“Mi piace tantissimo viaggiare in auto ma non guidare in città.

In autostrada o in lunghi percorsi mi sembra di avere una guida sicura, tranquilla, attenta.

Come un vecchio rassicurante motore diesel posso fare centinaia di chilometri e continuare a essere felice di viaggiare”

Bisognerebbe fare il podcast di questa intervista. (… direttore, possiamo provarci ? )

 

1 – La tua prima auto 

Una 126 blu che acquistai con i miei primi stipendi da mia zia.

Glielo avevo promesso anni prima dopo avergliela rovinata in un tamponamento in cui avevo colpa.

2 – La tua strada del cuore

Tantissime…fra tutte la vecchia Aurelia degli anni sessanta da Viareggio a Piombino con i pini marittimi sul ciglio, con la striscia bianca sul tronco.

Questi pini da bimba mi sembravano tanti soldatini che mi portavano in vacanza in un contesto che era totalmente diverso dalla Torino di allora.

3 – “…sali Marina”  quella volta che te lo hanno detto. 

Sulla 2cavalli di un ragazzo carino e simpatico con cui mi fidanzai.

L’auto era fantastica! Il ragazzo anche…

4 – Una sosta inaspettata …o quell’incidente

Una sosta bruttissima durante l’alluvione di Genova del 2014 sul ponte Morandi con l’acqua alle portiere.

Acqua ovunque a Genova dove rimasi bloccata due giorni, ma grande la 500L!

Il primo incidente… a 14 anni rubai a mio fratello il suo motorino (un orribile Beta 50cc) e investii una mucca su una stradina della Val d’Aosta sfasciando fanale e forcelle.

La mucca ne uscì quasi indenne.

Mio fratello non mi ha mai perdonato.

5 – Marina bambina sul sedile posteriore e Marina adulta su quello anteriore

Da bambina nei viaggi lunghi con mio fratello poco più grande, in interminabili gare a chi vedeva più Mini minor.

Finiva sempre a botte prima dell’arrivo.

Da adulta guidatrice da lunghi percorsi, ad esempio con la mia più cara amica, una vecchia Polo, tenda da campeggio e canoa, 11.000 chilometri tra Svezia e Norvegia con meta le Lofoten

6 – Rally dell’Elba, un ricordo

Banalmente quello che hanno gli appassionati di rally e gli elbani.

I tornanti della strada sterrata del Volterraio di notte con i fari delle macchine che corrono fortissime.

7- Se dovessi scegliere un colore di un’auto su cosa basi la scelta?

Su parametri estetici personali e legati al tipo di auto ma soprattutto funzionali alla visibilità.

Mia madre mi diceva prendi auto bianche o rosse, mai grigio che si confonde con l’asfalto.

7bis – Fantasy dinner: chi inviti a cena di piloti della F1 di ieri o di oggi …

Potendo scegliere il più bello e bravo di tutti…Ayrton Senna

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