Dakar 24 : diario minimo / puntata 2

Eccoci alla seconda puntata del diario minimo di Gabriele Noberasco, alla Dakar a seguito del team Fantic.

Il Diario minimo della Dakar viene redatto giorno per giorno da Gabriele Noberasco in loco e da me da remoto, con il supporto tecnologico di audio registrati su whatsapp, elaborati successivamente dalla piattaforma di AI abilitata per la trascrizione audio ( cocktatoo).

Grazie a questo riusciamo a seguire la corsa con una piccola differita, una semi diretta.

Per facilità abbiamo conservato l’immediatezza del linguaggio parlato, con un minimo editing quando necessario.

Riepilogando: Settimana 2 della Dakar, edizione n. 46 vista da dentro, avventure e disavventure comprese, ecco a voi la Dakar di Gabriele …

DOMENICA 7  

Le moto Fantic sono arrivate tutte e tre alla prima semitappa di oggi, la semi-marathon.

Siamo arrivati per le 10 del mattino, abbiamo atteso un po’, ci siamo presi il posto, poi sono arrivati tutti.

Quindi meno male perché sennò non trovavamo più posto dove metterci.

Abbiamo assistito tutti quanti i ragazzi, bene, con una buona performance di tutti e tre: Jane è arrivata un po’ ‘ in ritardo perché purtroppo partendo un po’ dopo viene presa prima rispetto a Jeremy e a Tommaso, e quindi le macchine che la sorpassano creano molta polvere e questo è un gran problema, molto pericoloso.

Ieri l’incidente che c’è stato è stato quasi probabilmente causato da questo tipo di dinamica .

Nella polvere non vedi e quindi lei giustamente ha rallentato.

Comunque siamo contenti, il Team Fantic è, diciamo così, una bella famiglia.

Adesso ci muoviamo verso il bivacco dove li attenderemo fino a domani pomeriggio inoltrato.

Un bel quasi 600 km e via.

Viva l’Arabia Saudita. Ahah !

LUNEDI 8  

Stamattina sveglia veramente all’alba con una temperatura fresca, molto fresca 7-8 °.

Alle 5:30 le moto sono partite, chi prima chi dopo, per affrontare la tappa semi-Marathon, poiché poi ce ne sarà una veramente Marathon, comunque in questa tappa i piloti li raggiungiamo per un’assistenza volante di due ore, poi loro dormiranno nei bivacchi lungo la prova che continueranno domani mattina, mentre noi, dopo esserci fatti 200 km per arrivare all’assistenza, stanotte ce ne faremo altri 550 per arrivare al bivacco, dove domani li aspetteremo tutto il giorno perché loro arriveranno nel pomeriggio tardi.

Quindi due giornate poco emozionanti se non per il fatto che fai molti chilometri, ma vivere la gara dall’interno è anche questo, quindi è chiaro che ci sono momenti di coinvolgimento, interessanti come quelli di stamattina o quelli di ieri, e i momenti di apaticità, perché poi io non ho niente da fare, non sono meccanico e quant’altro, e quindi diciamo che in certi momenti mi rompo le balle.

Ci sentiamo poi in serata, dopo aver fatto tutto quello che si deve fare,  per chiudere il racconto.

MARTEDI 9 MATTINA 

Che dire?

La giornata di ieri-lunedi- è stata veramente molto lunga perché poi alla fine ci siamo appunto svegliati alle 5.

Le moto partivano alle 5:30, poi abbiamo smontato il campo e  ci siamo messi in strada, perché quando sei sveglio-sei sveglio, per arrivare al punto intermedio dove avremmo appunto fatto assistenza alle moto dopo la prova della semi-marathon di ieri che sta proseguendo stamattina per arrivare poi ad Al Hofuf dove siamo col bivacco.

La giornata è stata lunga perché siamo ripartiti dall’assistenza alle 6 di sera e abbiamo caricato in macchina il giornalista di Sky Sandro Donato Grosso col suo operatore e quindi in circa 600 km che dovevamo fare, attraversando Riad,  che è una città ovviamente incredibilmente trasformata rispetto a quello che avevo visto quarant’anni fa, con le tangenziali che la attraversano, bloccate dal traffico, tutto illuminato, scintillante, grattacieli e quant’altro e Donato Grosso, doveva nel frattempo mandare dei servizi.

Incredibilmente oggi la tecnologia consente di mandare dei servizi indiretta da qualsiasi posto tu ti trovi e così abbiamo fatto.

Uno ci siamo fermati lungo l’autostrada e l’altro sempre lungo l’autostrada in una piazzola, dove c’era una struttura che poteva sembrare un piccolo castello arabo e l’ultimo è stato il massimo: siamo entrati per far benzina in un distributore erano le 11 di sera, lui doveva mandare la diretta, a parte aver combinato in macchina con la redazione come avrebbe interagito con la giornalista in sede a Roma e tutto quanto …

Siamo andati lì e lui ha fatto la diretta  seduto sul cerchio di un camioncino all’interno di un gommista e con tutta una serie di fatti che sono nel frattempo intervenuti, col camionista che è arrivato che doveva scaricare, che poi ha visto lui, allora si è messo anche lui a guardare nella telecamera …

Insomma, è stato molto divertente, molto unico.

Comunque alla fine siamo arrivati quasi alle due al campo di Al Hofuf.

Ci siamo non accampati perché eravamo distrutti.

Io adesso ho cambiato registro, non dormo più nella tenda, ma dormo direttamente in macchina nel bellissimo pickup RAM 3500, sei cilindri, mega, che ho a disposizione perché alla fine dormo più comodo e più veloce.

Oggi giornata di attesa delle moto che arriveranno nel pomeriggio. Siamo quindi di una giornata di break.

E il viaggio continua, domani vi dico.

MARTEDI 9 POMERIGGIO 

Sono le 3.30 del pomeriggio della tappa Light Marathon o semi-Marathon.

Sono arrivati… Tommaso Montanari che è ventiseiesimo, quindi molto bene e Jeremy Miroir, che è trentesimo, siamo in attesa che esca dalla prova Jane, la ragazza, che dovrebbe essere intorno alla cinquantacinquesima posizione.

Quindi tre moto Fantic partite, tre moto Fantic ancora in gara, e questo è il risultato che tutti vogliono portare alla fine, se ci riusciremo, cioè portare le 3 moto all’arrivo.

Giornata particolarmente simpatica, perché a parte l’arrivo super notturno e tutto quello che c’è stato dietro, a pranzo dei ragazzi italiani che lavorano qua nel mondo petrolifero, dalla Lucania, super tifosi di Franco Picco, hanno pensato bene di portarci le lasagne cucinate a casa, per pranzo, con dei formaggi e anche un po di salumi, particolarmente apprezzati nel contesto alimentare di questi giorni, che è fatto di pollo e riso, riso e pollo, pollo e riso, riso e pollo.

Sempre la stessa cosa con variazioni diverse.

Quindi un po’ di alimentazione che ti renda anche maggiormente coinvolto….

Ma non è questo il problema.

Tutto sta procedendo, adesso chiuderemo l’assistenza di oggi e domani si riparte per la quinta tappa.

C’è una bella battaglia sia nelle moto che nelle macchine, con distacchi minimi, ormai la Dakar è una gara anche questa di velocità, con delle performance che sono veramente molto, molto elevate.

Bye-bye

MERCOLEDI 10 GENNAIO  

Oggi è il 10 di gennaio, è stata una giornata abbastanza intensa, doveva essere banale, ci siamo diretti verso la zona più profonda, dove domani partirà la Big Marathon .

Stamattina la sveglia è stata alle 5.15, i ragazzi partivano alle 530-6  e noi poi ci siamo subito mossi.

Io, Matilde Tomagnini e i due meccanici con il pick-up perché il trasferimento era di 500 km.

Ed era di 500 km sulla stessa strada, sia noi come assistenza che loro come gara.

Dopo circa  70 km – 80 km, ci ha chiamato Tommaso Montanari, che aveva un problema alla moto, che non andava e abbiamo  provato da  lì a  dare delle indicazioni.

A un certo punto, ovviamente ho accelerato il passo e accelerare il passo vuol dire prendere degli autovelox, perché in Arabia Saudita ci sono radar in ogni dove.

Siamo arrivati dove era fermo, abbiamo iniziato a intervenire con i meccanici… questo era il classico problema che non si capiva se era la centralina o questo o quell’altro. Quindi l’abbiamo rimessa a posto, è ripartito, è andato avanti, si è rifermato di nuovo e alla fine era l’alloggiamento di un relais di plastica che si era rotto, il relais non era più coeso al suo alloggiamento, quindi siamo riusciti a fare quello che potevamo in quel contesto, perché Il pezzo ovviamente non lo avevamo dietro.

Lui è ripartito.

E quindi alla fine ha fatto la speciale arrivando a timbrare nel suo tempo di inizio prova correttamente, ma c’era anche un anticipo di settore che invece ha mancato per una decina di minuti.

Poi in prova speciale gli si è spenta, ed è rimasto quasi senza benzina.

Insomma, è stata una giornata per lui negativa, però positiva, perché alla fine abbiamo portato tutte tre le moto all’arrivo e sono tutte tre in gara.

È chiaro che Montanari, da ventisettesimo/ventottesimo, adesso è sceso a sessantatreesimo.

Ma la gara è lunga e l’obiettivo della squadra è quello di avere le moto alla fine, chiaro che per il pilota, come possiamo ben immaginare, è molto scocciante .

Questa è la giornata di oggi, che è finita così, siamo in questo bivacco, in mezzo alle dune, come ti ho mandato a vedere, uno scenario ovviamente molto particolare e tra l’altro  non c’è copertura Internet .

Domani andiamo verso Riad, 850 km di trasferimento.

GIOVEDI’ 11 GENNAIO

Appena partiti di nuovo un problema alla moto di Tommaso Montanari e quindi abbiamo inseguito la moto e stiamo intervenendo per cercare di capire “sto cazzo” di problema che evidentemente non è riscontrabile coi mezzi, le dotazioni che abbiamo qua, ed è un peccato perché Tommaso è veramente un ottimo pilota, un bravissimo ragazzo e quindi sarebbe un peccato che si dovesse fermare, perché comunque andare avanti è una grande esperienza.

Oggi la Long Marathon è una tappa veramente tosta.

Ieri sera l’organizzatore David Castera nel briefing che mi sono andato a sentire( non si sa mai, magari un giorno ci torno in veste di pilota)  parlava di dune con delle discese di 300-400 m, quindi molto molto complesse da affrontare, dune spezzate, quindi molta attenzione.

E poi c’è questo fatto che oggi, appunto, si fermeranno nei bivacchi a metà prova, a seconda degli orari a cui arrivano.

Dormono lì, domani ripartono, finiscono la prova che in totale, tra oggi e domani, è di 600 km.

Poi caricano tutto sui camion per riportare le moto a Riad.

Le macchine invece le aspettano le assistenze qui al bivacco “nell’empty quarter”, che è la parte più bassa e remota dell’Arabia, mentre i piloti li portano con dei voli charter a Riad.

Domani sera ci troveremo tutti al bivacco di Riad, dove noi invece arriveremo già stasera con le assistenze e quant’altro.

Vi aggiorno. Ciao.

VENERDI’ 12 GENNAIO 

Stamattina un programma diverso dal dal solito, perché c’è stato un imprevisto, dopo che ti avevo detto che era stato fatto tutto il lavoro sulle moto, ieri Tommaso Montanari è ripartito.

Dopo poco che era andato via dal bivacco per il trasferimento si è fermata nuovamente  la moto, io stavo tornando da essermi fatto un po’ di lavaggio, toilette… e sento chiamare improvvisamente a voce alta  :

“Via…via …dobbiamo partire, dobbiamo partire…”

Vado alla macchina, prendo la macchina, arriva Matilde… e dice:

” no, no, viene Franco con noi, viene Franco con noi… guido io…”

Cosi scendo dalla macchina perché erano già in quattro.

Il problema è che …mi sono tenuto le chiavi della macchina in tasca, ovviamente non ho minimamente pensato, in quegli attimi concitati, un po’ troppo per i miei gusti, ma bisogna essere sempre concitati che così poi le frittate ogni tanto vengono male.

E loro sono arrivati alla moto, hanno spento la macchina e ovviamente poi la macchina senza le chiavi non ripartiva …quindi mi hanno mandato il mezzo, l’altro camion a recuperare le chiavi.

Io adesso sto viaggiando con il secondo camion.

E questo è l’evento della giornata.

Speriamo che Tommaso ce la faccia.

Nel frattempo hanno portato due pezzi di ricambio perché c’è un problema al collettore anche a Michele Cinotto, che li ha imbarcati sulla sua macchina e si troveranno al bivacco dove glieli dà per poter riparare la moto e quant’altro.

Una storia più dakariana del solito.

SABATO 13 GENNAIO

Oggi giorno di stop, di riposo, dopo la tappa Long Marathon che è terminata ieri nel primo pomeriggio.

Abbiamo perso la moto di Tommaso Montanari perché si è ripresentato il problema elettrico dopo 100-150 km del primo settore della Long Marathon.

Un grande peccato, perché stava facendo molto bene, però abbiamo recuperato il pilota, abbiamo recuperato la moto, stiamo ristrutturando tutti i mezzi meccanici per la ripartenza di domani.

Anche Tommaso ripartirà con la logica della soluzione experience, cioè i piloti che non hanno la priorità, che non sono della prima fascia, possono ripartire non facendo la gara ma facendo il percorso per fare esperienza nel contesto delle difficoltà della Dakar.

Oggi, sabato mi sono fatto il trasferimento col camion insieme ai giornalisti di Skype Sandro Grosso, il suo operatore, perché abbiamo invertito  le soluzioni, dovendo il pick up andare con due meccanici, più Franco Picco che è salito  « last second « per inseguire la moto che aveva problemi, e la General Manager  Matilde Tomagnini…

quindi è stata per me una nuova, faticosa esperienza, perché alla sera dopo 900 km di camion sono arrivato che la schiena non funzionava più tanto bene.

La giornata di ieri per le assistenze è stata di riposo.

Quindi ho preso possesso dell’albergo dove mi sono dedicato una notte comoda in un letto super meraviglioso.

Ho fatto una colazione stamattina super meravigliosa, anche perché nello stesso albergo ci sono Ivan Capelli e la moglie che sono venuti come ospiti del team  Fantic e li ho portati al bivacco.

Stasera li accompagnerò  in albergo e purtroppo dovrò restare anch’io a dormire ancora la notte in albergo… che peccato, che peccato! 🙂

E domani la gara riparte.

Queste sono le ultime news. Adesso vado alla ricerca di Michele Cinotto per sapere come stanno andando le cose.

(continua) 

Ps.  In Arabia negli anni fine 70 ci venivo più che altro per vendere i nostri prodotti, ma allora era una vendita diciamo per piccoli distributori locali quindi prodotti sfusi, le noci, le mandorle, i pinoli e quant’altro.

Facevamo un bel lavoro ma non costruivi niente.

Oggi mi interessano soprattutto i datteri.

Il mondo produttivo dell’Arabia  come produttore dei datteri è ancora abbastanza sconosciuto.

L’ Arabia Saudita ha una produzione importantissima con delle varietà che sto indagando perché penso che sia giunto il momento di evolvere l’offerta di questo prodotto che sta ottenendo sempre più attenzione.

E in Arabia Saudita ci sono delle varietà molto interessanti che però sono talmente tanto numerose che per capire qualche cosa devi venire a indagare di persona.

Ogni volta che sono entrato in un supermercato c’era una rappresentazione di datteri sauditi veramente molto, molto importante.

 

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